venerdì 11 agosto 2023

NELLA TESTA DEL DRAGONE e LA CINA E' GIA' QUI di Giada Messetti

 NELLA TESTA DEL DRAGONE e LA CINA E' GIA' QUI di Giada Messetti

Sicuramente non sono giovane, e men che meno meraviglioso. Non ho gli strumenti per soddisfare la mia inesauribile curiosità neppure con  settimane, altro che anni,  di studio matto e disperatissimo sulle sudate carte. Quale diletto intellettuale quindi godo leggendo i bei libri di una talentuosa, lei sì giovane, giornalista e scrittrice come Giada Messetti.  A chi come me non possiede finezza di comprensione e profondità di conoscenze, opere seriosamente divulgative come questi due libri sono una chiave utile per aprire una porta che consente di affacciarsi libero da stereotipi su un mondo che pur lontano per molti versi è, come dice Messetti, già qui, in un modo che non ha senso e non è intelligente ignorare. Possiamo essere affascinati o meno, incuriositi o meno, dall'Asia, dal Far East asiatico, dalla Cina (Zhongguo, il paese che sta in mezzo), ma non possiamo ignorare che molti dei fili che tengono unito il mondo corrono e a volte possono aggrovigliarsi da quelle parti, e che l'Indo Pacifico sta diventando, o è diventato, uno dei principali cuori pulsanti del mondo. Ho scoperto e conosciuto Giada Messetti cercando random libri sulla Cina e sul far east, come ho conosciuto Giulia Pompili, Simone Pieranni, Alessandra Colarizi, Lorenzo Lamperti, China Files ... 

Poi Giada Messetti ha condotto quel fortunato programma su Rai 3 con l'amico Francesco Costa, CINAMERICA.

Ho riletto volentieri questi due libri che avevo già letto, cogliendo aspetti che a una prima lettura mi erano sfuggiti e confrontando le informazioni che mi dava, con il suo stile semplice e profondo, con altre informazioni che diverse letture mi avevano già fornito, riuscendo, sempre in modo approssimativo, a cominciare a strutturare un minimo livello di conoscenza più consapevole.

Ho apprezzato moltissimo, per esempio, l'aver iniziato il libro LA CINA E' GIA' QUI con una breve, interessante e piuttosto completa (al netto dell'enormità dell'argomento) sulla lingua cinese e sulla importante ontologica nella cultura e nella civiltà cinese. 

Ci sono altri capitoli che affrontano diversi aspetti che sono di piacevole lettura e di grande utilità per districarci verso una cultura veramente altra. Ma ci sono similitudini "umane" che mi hanno fatto sorridere. Il capitolo TUTTO SI TIENE inizia con una parte di un proverbio che dice " per il popolo il cibo è come il cielo". Mi ha fatto venire in mente un episodio narrato in LA MESSA DELL'UOMO DISARMATO di Luisito Bianchi. La contadina che aiuta la padrona della fattoria al lavaggio delle lenzuola all'arrivo della primavera, condivide con lei poi del cibo, in particolare tra due fette di polenta calda delle fette di salame tagliato appositamente (vado a memoria, ma credo di non sbagliare). E gustando questa delizia esclama "Il paradiso deve essere così". Anche per lei il cibo è come il cielo.

Un altro dei pregi dei libri a mio avviso è la suddivisione a capitoli quasi monografici, che da un lato aiutano a concentrarsi su una questione settoriale e dall'altro facilitano la costruzione della struttura di conoscenza perché i richiami e i legami sono facili da intuire e legare in modo autonomo.

Prima di concludere queste poche e povere righe che vorrebbero spiegare perché è bel tempo quello speso nel leggere questi libri (spero di non avere come esito l'effetto contrario, Giada mi scuserà allora), vorrei citare una pagina, la 88 di La Cina è già qui, perché ho trovato un richiamo al tema di Molte Fedi sotto lo stesso Cielo - mi accorgo che è una ridondanza non voluta con l'autonominarsi della Cina: Tianxia, il tutto sotto il cielo che l'Imperatore governava -  Parlando di Li Kunwu, un disegnatore dello Yunnan (per inciso, anche io come Giada Messetti ho mangiato per la prima volta insetti fritti nello Yunnan) scrive:

< Crede che "l'oggi sia il domani di ieri, e che il domani sia il dopodomani di ieri". Per lui tutto è integrato: passato, presente, futuro. Sostiene che se non si capisce l'ieri, non si può sapere nemmeno come amare l'oggi, non soltanto come riuscire a comprenderlo. E se non si ama l'oggi, non si può sapere come andare verso il domani. "Ma senza il domani, qual è il significato della vita umana?">

Il tema di Molte Fedi di quest'anno è APPASSIONATI AL PRESENTE.

Concludo con un'altra citazione, dalle pagine iniziali del secondo libro: "del Dragone si parla ormai tutti i giorni... Purtroppo però l'argomento viene spesso affrontato in modo superficiale e il racconto dei media, da questo punto di vista, non aiuta.... Le lenti che indossiamo hanno inevitabilmente i colori della nostra formazione culturale, ma fare affidamento soltanto su di esse comporta il rischio di cadere nella sterile semplificazione di un Dragone in bianco e nero" La citazione potrebbe essere molto più lunga. Quello che mi piace di questa citazione è che a mio avviso Messetti non la usa per dire, ve la do io la Cina (come ci irretiva un comico anni fa), ma per dire che occorre cercare di vedere con uno sguardo differente. Non è possibile vedere con gli occhi degli altri, saremo sempre noi a guardare, ma cercare di conoscere per capire, avere empatia che non vuol dire avere simpatia ma cercare di porsi nello stato d'animo dell'altro. 

La bellezza e la forza dei libri che sarà invincibile nei confronti di tutte le forme di comunicazione verbale e/o iconografica sta proprio nella possibilità di essere continuamente ripresi. Come meritano questi due, partendo da una prima lettura che consiglio.

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