domenica 25 febbraio 2018

CULTURA E BARBARIE EUROPEE

#letturaincorso #sra #curioso #EdgarMorin #Culturaebarbarieeuropee.
La domanda che pone Morin è  stimolante, responsabilizzante ma non sufficiente. A mio avviso chiama a una giusta assunzione di responsabilità tutti i cittadini europei,  indirizzati da un pensiero dominante (il nuovo politicamente corretto) miope e gretto verso una china dissolvente e impoverente, ma non basta. L'Europa ha in sé,  quando avrà  la visione e il coraggio di togliersi di dosso le croste culturali che la soffocano, risorse tali da essere forza motrice di questo nuovo umanesimo, ma non può  essere attrice unica, c'è  bisogno di stimoli e pensieri altri che a loro volta devono liberarsi da catene ancor più  pesanti

venerdì 23 febbraio 2018

Un libro "interrogativo"

Anche questo è un uomo?

Questo libro, la cui lettura non ancora completato, racconta le vicende dell'autore imprigionato, in conseguenza di una delle ricorrenti purghe staliniane, in un gulag siberiano. Lo stile sembra quasi cronachistico, ci si chiede come possa scrivere con apparente mancanza di pathos un uomo che ha provato sulla sua pelle queste esperienze. Ma mi sembra che, con minimo sforzo, si possa cogliere pienamente la sconvolgente drammaticità degli eventi narrati, ai quali forse una ricerca di commozione superiore avrebbe tolto la cruda luce fredda che evidenzia l'orrore nella abitudini e banali (non uso questo aggettivo a caso) consuetudini del campo. Non si può non correre con il pensiero a Primo Levi, ma pure non si può cogliere la drammaticità del fatto che tutto ciò non nasce da un'idea di morte, come il nazismo, bensì dalla più straordinaria e visionaria idea di libertà, fratellanza e uguaglianza tra gli uomini sorta dall'ansia di riscatto e non da una rivelazione. E questo inferno e più e più inferni da essa derivati, sono un grande monito interrogativo su questo essere chiamato uomo

mercoledì 21 febbraio 2018

DOXOSOPHOI

DOXOSOPHOI
Giuseppe Montesano: Come diventare vivi. Un vademecum per Lettori Selvaggi
" E forse Socrate parla dei doxosophoi ( sapienti solo nel dire la propria opinione) contemporanei, illusi dal grande giocattolo del "dì la tua" che sta al cuore della chiacchiera digitale di massa: il gioco falsamente democratico in cui l'asservito alla chiacchiera dice la sua su ciò che è sciocchezza, ma non decide nulla di ciò che è importante; il gioco in cui l'appassionato del "dì la tua" dice che le informazioni più complesse e quindi incomprensibili per il suo pensiero sono bugie, e che le informazioni più semplificate e quindi simili a ciò che lui crede di pensare sono verità; e così beatamente scatenando i suoi istinti chiamandoli "il mio pensiero", il doxosophos a cui non importa il "pensiero" ma il "mio" si sente libero. Ma la libertà non è poter "dire la mia" su sciocchezze mentre gli altri decidono della mia vita e persino di quali sciocchezze mi devo interessare: la libertà di un individuo è data dalla sua situazione sociale, dal denaro che ha o non ha in un dato sistema economico, dalla salute che può o non può permettersi, dalle leggi uguali per tutti, dentro le quale c'è la relazione tra il suo io e gli altri, e al di là delle leggi la libertà dell'individuo è data dai "costumi" ovvero dalla "cultura": quel modi di entrare in relazione con gli altri che no può farsi legge, ma senza il quale ogni legge è carta straccia. La libertà solo nel regno dei pixel è la catena lunga al cagnolino, la libertà del bambino felice se può girare in tondo altri dieci minuti prima dell'orrore dei compiti: e in cambio del piatto di lenticchie della sua ora di girare in tondo il doxosophos, il sapiente solo nel dire la sua opinione, è pronto a sventolare la bandiera di qualsiasi idolatria, che sia il Santo New, la Santa Fede o il Santo Mercato; tutto, purché tacciano le voci fioche rimaste a ricordargli che ha barattato la sua vita per un piatto di lenticchie irreali."

martedì 20 febbraio 2018

COME DIVENTARE VIVI

Lettori Selvaggi.
"Soltanto se si è  coscienti di non conoscere si può  desiderare di conoscere: i lettori selvaggi partono da qui"

domenica 18 febbraio 2018

LA PERSONA UMANA È UN MICRO-COSMO

#GianfrancoRavasi #Adamo,dovesei? "La persona umana è  l'unico animale per il quale la sua stessa esistenza rimane un problema che deve risolvere"

sabato 17 febbraio 2018

STATO E RELIGIONI NON SONO ALTRO CHE UN SUCCEDERSI DI STRAPPI?

STATO E RELIGIONI NON SONO ALTRO CHE UN SUCCEDERSI DI STRAPPI?
Gianfranco Ravasi: " Adamo, dove sei?"
"L'opzione è evidente: o l'uomo accoglie i valori etici trascendenti e oggettivi che lo precedono ed eccedono, oppure li strappa e li plasma a suo gusto e piacimento"
Mi sembra una opzione non necessariamente religiosa, ma ancor prima di cercare una risposta, penso dovrei capire bene la domanda implicita. Esistono veramente i " diritti universali dell'uomo" (per esempio) o sono anch'essi in realtà prodotto di uno strappo? La Storia non ci dimostra che Stati e Religioni non sono stati altro che un succedersi di "strappare" e "plasmare"? Aveva forse cinicamente ragione Atene con Melo?


giovedì 15 febbraio 2018

L'EDUCAZIONE SCOMPARE DALL'ORIZZONTE

La Stampa_ 15 febbraio 2018_ fondo di ANTONIO SCURATI
L'EDUCAZIONE SCOMPARE DALL'ORIZZONTE
(stralcio)
"... Si tratta, per l'appunto, di una morte lenta, di un evento in cammino da decenni, una trasformazione profonda che dischiude un inaudito avvenire davanti a sé. Ciò che sta accadendo, infatti, non è il legittimo rifiuto delle pedagogie tradizionali, conservatrici o reazionarie ma l'abbandono stesso dell'idea che il bambino debba essere in qualche modo- e da qualcuno- accompagnato, guidato, condotto per mano a una destinazione a lui ignota. E che questa conduzione presupponga una subordinazione dell'educando all'educatore, implichi una disciplina, mobiliti un sapere da trasmettere e da apprendere, preluda a una formazione che prosegue per tutta la vita dell'uomo senza la quale l'uomo non viene al mondo, non esiste, senza la quale l'uomo non è nulla..."
A volte non servono paroloni, concetti complessi e difficili. A volte la verità è semplice, e si può esprimere con parole piane, purché chiare e nette.

http://www.lastampa.it/2018/02/15/cultura/opinioni/editoriali/leducazione-scompare-dallorizzonte-J8FNUstrrSn3YE5XUnl2WP/pagina.html