mercoledì 21 febbraio 2018

DOXOSOPHOI

DOXOSOPHOI
Giuseppe Montesano: Come diventare vivi. Un vademecum per Lettori Selvaggi
" E forse Socrate parla dei doxosophoi ( sapienti solo nel dire la propria opinione) contemporanei, illusi dal grande giocattolo del "dì la tua" che sta al cuore della chiacchiera digitale di massa: il gioco falsamente democratico in cui l'asservito alla chiacchiera dice la sua su ciò che è sciocchezza, ma non decide nulla di ciò che è importante; il gioco in cui l'appassionato del "dì la tua" dice che le informazioni più complesse e quindi incomprensibili per il suo pensiero sono bugie, e che le informazioni più semplificate e quindi simili a ciò che lui crede di pensare sono verità; e così beatamente scatenando i suoi istinti chiamandoli "il mio pensiero", il doxosophos a cui non importa il "pensiero" ma il "mio" si sente libero. Ma la libertà non è poter "dire la mia" su sciocchezze mentre gli altri decidono della mia vita e persino di quali sciocchezze mi devo interessare: la libertà di un individuo è data dalla sua situazione sociale, dal denaro che ha o non ha in un dato sistema economico, dalla salute che può o non può permettersi, dalle leggi uguali per tutti, dentro le quale c'è la relazione tra il suo io e gli altri, e al di là delle leggi la libertà dell'individuo è data dai "costumi" ovvero dalla "cultura": quel modi di entrare in relazione con gli altri che no può farsi legge, ma senza il quale ogni legge è carta straccia. La libertà solo nel regno dei pixel è la catena lunga al cagnolino, la libertà del bambino felice se può girare in tondo altri dieci minuti prima dell'orrore dei compiti: e in cambio del piatto di lenticchie della sua ora di girare in tondo il doxosophos, il sapiente solo nel dire la sua opinione, è pronto a sventolare la bandiera di qualsiasi idolatria, che sia il Santo New, la Santa Fede o il Santo Mercato; tutto, purché tacciano le voci fioche rimaste a ricordargli che ha barattato la sua vita per un piatto di lenticchie irreali."

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