mercoledì 19 settembre 2018

E CHIEDERGLI NIENTE

E TU LO PENSI
David Maria Turoldo, da "Canti Ultimi"

"E tu lo pensi
e continui a pensarlo
come preso da vortice.
E lo invochi con dolce pazienza:
solo per chiamarlo
e udire l'ineffabile nome.
E chiedergli niente,
mano ancora di guarirmi
perché non può non può
non deve! Se interviene
libero gioco addio!
Invece chiamate tutte le creature
angeli e giusti
a riempire i cieli di canti..."

Sto leggendo la biografia e un po' di poesie di Turoldo. Poche ne capisco. La biografia mi sembra scritta bene, senza agiografia.
Questa poesia mi ha colpito.
Da esterno, ateo e lontano da qualsiasi forma di religiosità, mi ha sempre stupito negativamente la questione dei miracoli. Non ho mai capito perché Dio dovesse intervenire random, salvo te e sono indifferente a lui, a te levo la malattia e il tuo vicino di letto lo lascio morire. Mi è sempre sembrato una vera illusione stimolatrice di un mercato ben concreto e liquido (inteso come sinonimo di soldi). Per questo mi è piaciuta immensamente questa poesia.  "Non può, non deve"... avendo a cuore, anche nella sofferenza, più la libertà che la speranza di un sollievo.

lunedì 17 settembre 2018

EFFETTO STREISAND_ UNA BUONA LEZIONE (se la si vuole apprendere)

EFFETTO STREISAND_ UNA BUONA LEZIONE (se la si vuole apprendere)
da E.Morozov "L'ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet"
"Effetto Streisand, ovvero l'idea che più cerchi di eliminare qualcosa da internet più alimenti l'interesse, annullando così lo scopo dell'intervento originario"
Metterei un secondo comma all'effetto Streisand: più caschi nella trappola di dover commentare qualsiasi scempiaggine affidata alla rete per la diffusione, più ottieni un effetto amplificatore e quella scempiaggine (magari postata ad arte in modo sguaiato e offensivo) ottiene visibilità.
Nell'epoca della pseudo libertà della rete il buon vecchio Dante si conferma un maestro di vita incomparabile: non ti curàr di lór, ma guarda e passa

domenica 16 settembre 2018

E' LEGGE CHE LA RAGIONE DEVE CONTRADDIRSI?

David Maria Turoldo " MIE NOTTI CON QOHELET"

Seconda notte

Piove e la notte è ancora più cupa, Qohelet.
Amico delle verità supreme,
neppure di te sai dire
se una fede e quale
ti illumini oppure ottenebri la mente.

Anche tu di nessuna verità puoi dirti certo,
tale è la rasura delle parole.
Meno ancora Ragione ti giova:
non un bagliore che rischiari
il campo del dubbio: è legge
che Ragione deve contraddirsi.

E dunque in cosa credere,

                                      o Qohelet

E' vero, la Ragione deve contraddirsi perchè non essere verità rivelata o verità ultima, deve sempre porre in dubbio se stessa, con umiltà e senza voler concedere consolazione o gratificazione. L'invenzione della fede, della verità rivelata ancorché oscura e nascosta ( ma sperata), può essere un bagliore consolante (e quindi benemerita se serve a consolare). La flebile luce della Ragione illumina solo il passo successivo, ma quando questo passo è fatto, è un grande passo.

lunedì 10 settembre 2018

DIVENTARE L'ESPERTO DI UNA GRANDE PENA, LA SUA PENA

DIVENTARE L'ESPERTO DI UNA GRANDE PENA, LA SUA PENA
(da "La donna delle Azzorre" di Romana Petri)
"E' questo il grande pericolo della vita, il dolore che non vogliamo abbandonare. L'ho imparato molto bene guardando molto gli altri. Pare che ognuno non faccia altro che diventare l'esperto di una grande pena, la sua pena. E all'inizio duole come una ferita dove si versa il sale, poi, con il tempo, sembra non sentirla più, ma non è vero, è che ne è invaso, e non se ne accorge perché non ha più spazi sani, è diventato lui stesso quella pena."

domenica 9 settembre 2018

L'INGENUITA' DELLA RETE. IL LATO OSCURO DELLA LIBERTA' DI INTERNET

L'INGENUITA' DELLA RETE. IL LATO OSCURO DELLA LIBERTA' DI INTERNET ( E. Morozov)

Leggendo i primi capitoli del libro di MOROZOV " L'ingenuità della rete- il lato oscuro della libertà di internet" si assiste divertiti alla fiera, appunto, della ingenuità di un decennio or sono quando l'opinione comune era che più rete, più internet, più social avrebbero condotto, con un processo lineare, al diffondersi della democrazia anche nei regimi più dispotici, come se l'uso della rete non potesse essere fatto proprio dagli stessi despoti e come se la democrazia, con tutte le sue fatiche, fosse la naturale aspirazione di massa.
Si ride o sorride amaramente oggi nel periodo dei troll, delle fake news, della manipolazioni della opinione pubblica (lanciare messaggi forti, estraendo dall'opinione pubblica i "sentimenti negativi" -rabbia, paura e aggressività- in modo da "abbassare la guardia" di chi ascolta _ articolo di oggi domenica 9 settembre su #LaStampa a firma di #FabioMartini) attraverso ben studiate strategie di utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale.
Ciò che si pensava prodromo della libertà e della democrazia viene in realtà utilizzato - con successo -  per l'esatto opposto scopo: minare la basi della democrazia attraverso la formazione di un consenso di massa per forme di governo illiberali sostenute da un conformismo generalizzato.
Sarebbe divertente se non fosse, conoscendo la Storia, preoccupante.

lunedì 3 settembre 2018

SANCIRE IL FALLIMENTO

SANCIRE IL FALLIMENTO

Ogni lunedì attendo con una certa impazienza l'arrivo, con la posta, del Sole24ore della domenica contenente l'inserto appunto chiamato "domenica". Appena tolto dal resto del giornale il fascicolo atteso, leggo come prima cosa "il breviario" di Gianfranco Ravasi. E non ne sono mai deluso. Anche quando la riflessione stimolata dal Cardinale può essere, quando sincera, dura e dolorosa.
Questa settimana:
"-Coloro che creano non sono ancora coloro che fondano- Sto sfogliando quan e là uno dei discussi Quaderni Neri del filosofo tedesco Martin Heidegger (...) La frase in cui mi sono imbattuto (...) ha invece il taglio di un aforisma nitido che si apre facilmente a una considerazione morale. Infatti, come tutti, anch'io ho incontrato persone di straordinaria genialità e creatività che, però, alla fine hanno generato qualcosa di simile a un magico gioco pirotecnico, ricamato in un cielo tenebroso e capace di illuminarlo solo per alcuni istanti. Poi è ritornato il sudario del buio notturno. Alla fine è stato un "affondare" più che un "fondare". Il costruire in modo stabile, infatti, richiede una costanza paziente, uno scavo tra le pietre ansimando e sudando ogni giorno, fino a erigere un monumento aere perennius, cioè resistente come il bronzo al fluire del tempo, per usare la celebre immagine di Orazio."