martedì 25 agosto 2020

CALENDARIO CIVILE EUROPEO _ a cura di Angelo Bolaffi e Guido Crainz

 CALENDARIO CIVILE EUROPEO _ a cura di Angelo Bolaffi e Guido Crainz

Leggerlo! Potrebbe già concludersi la mia recensione (correggo, non sono in grado di fare una recensione, diciamo di esporre il mio parere) su questo straordinario libro. 

E' un libro che si gusta dalla prima all'ultima pagina, una serie di saggi su tappe fondamentali del processo europeo che inizia nel 1789 con la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Scelta azzeccata e centrata.

Si compone di una serie di saggi su momenti cruciali soprattutto degli ultimi due secoli, il secolo "breve" e l'inizio di questo secolo (ma oltre al 1789, il secondo momento cruciale viene individuato nel 1889, il Primo Congresso della II Internazionale).

Lo si legge, come ho scritto, senza tregua una prima volta, ma il suggerimento è di leggerlo una seconda volta con maggiore attenzione ad ogni saggio (di autori diversi) e poi una terza approfittando, per approfondire, della abbondante e stuzzicante bibliografia che accompagna ogni saggio.

E' un libro denso, di idee e di valutazioni. Il merito risiede anche nello stimolo dialogico, anche se fosse per confutare o contraddire alcune delle tesi esposte (mi sembra aperto e laico nei contenuti). 

Forse il dibattito contraddittorio su alcune tesi esposte può essere riservato a chi dispone di conoscenze specifiche per studi o per interessi, ma questo aspetto a mio avviso non deve fermare la lettura di persone come me, anzi il beneficio di poter trovare in un libro agile e relativamente breve (sono un po' meno di 500 pagine) un sunto per argomenti e non solo per fatti, della storia mondiale (con una attenzione particolare all'Europa, ma chiaramente l'incidenza dell'Europa sulle vicende geopolitiche è tale che non può essere estrapolato il Continente dal contesto globale), con una profondità di analisi non abituale in un libro "per tutti", diventa un'occasione da non perdere.

So di sembrare banale, ma il "per tutti" è un invito in particolare ai giovani (oserei dire che dovrebbe essere un libro adottato dall'ultimo anno delle Superiori). La lettura di questo libro consente di avere un quadro più chiaro delle vicende che arrivano a modellare il mondo che stiamo vivendo, che è, some sempre, effetto di cause pregresse. Aiuta anche a capire che non viviamo un continuo presente, ma che anzi le scelte di oggi avranno conseguenze sul nostro (e su quello dei giovani - come dice Mario Draghi) futuro.

Non posso che concludere come ho iniziato: leggerlo! Vale la pena.


giovedì 13 agosto 2020

ANDREA MARCOLONGO _ LA MISURA EROICA

 ANDREA MARCOLONGO _ LA MISURA EROICA

Questo è il terzo libro di Andrea Marcolongo che leggo (credo la sua intera produzione al momento). anche questo terzo libro - il secondo in ordine cronologico -  non delude. Non raggiunge le vette che a mio avviso La fonte delle parole riesce a toccare, ma rimane comunque un buon libro e una ottima lettura.

Credo sia dedicato ai ragazzi, liceali e universitari - essendosi allungati i tempi della adolescenza. Marcolongo si presenta in pienezza di ruolo come educatrice ed esploratrice. Intendo con esploratrice colei che si inabissa nel profondo non chiaro, non detto e non svelato dell'animo umano per aiutare, con le parole del mito, a scrostare le paure e tagliare i legacci al fine di consentire alla personalità di ciascuno di emergere con peculiare eroismo.

A volte per compiere questo encomiabile sforzo cade un po' nel moraleggiante rimpianto di un tempo passato contrapposto al contemporaneo sfacelo della condizione umana. E' la parte più debole del libro, debole nel senso e anche nell'interrelazione con il pubblico scelto, che a mio avviso tenderà a respingere questo approccio.

Sarebbe un peccato perché invece è un libro pieno di messaggi stimolanti, ben costruito a partire dall'individuare Giasone e gli Argonauti come ragazzi acerbi in piena formazione e seguirli nel loro diventare uomini formati ed eroici - intendo uomini come genere umano perché mi sembra che Marcolongo cerchi di superare il divisorio sessista di un mito scritto in tempi lontani.

A mio avviso, ma potrei sbagliarmi, viene un po' pregiudicato il capitolo centrale chiamato appunto LA MISURA EROICA da questa lettura negativa del tempo presente (io credo che tutti i tempi presente della vicenda umana consentano una lettura contemporanea negativa). In fondo ai tempi degli antichi Greci si uccideva per un diritto di precedenza ad un incrocio, con le conseguenze che sappiamo.

Mi sentirei di consigliare, anche per un vecchio come me, tutti e tre i libri che ho letto di Marcolongo. 

giovedì 6 agosto 2020

TIM MARSHALL. LE 100 BANDIERE CHE RACCONTANO IL MONDO

TIM MARSHALL. LE 100 BANDIERE CHE RACCONTANO IL MONDO

Se vi dico Wiphala sapete a cosa mi riferisco?  Se lo sapete, bravi. Io fino a ieri non lo sapevo. Se non lo sapete avete due possibilità: 1. Perdere tempo digitando sul vostro smartphone nella casella del motore di ricerca; 2 Guadagnare tempo scegliendo di leggere questo bellissimo libro di Tim Marshall “LE 100 BANDIERE CHE RACCONTANO IL MONDO”.


Io suggerisco di scegliere la seconda strada. Tra l’altro scrivere “scegliere di leggere” è una ripetizione, come ci dice l’amica Andrea Marcolongo. Infatti scrive in “La misura eroica”: “in fondo leggere proprio questo vuol dire, dal latino lego: scegliere”

E allora vale la pensa di scegliere di scegliere, oppure se si preferisce di scegliere di leggere questo libro. Perché non credo sia facile scrivere un libro che suona come un piacevole racconto da parte di un amico spiritoso, leggero ma profondo, competente senza apparire borioso, trattando di bandiere.

Mi rendo conto di essere un po’ predisposto: io colleziono targhe di automobili, quindi sono già coinvolto nel sistema di comunicazione simbolica che gli Stati fanno. Ma le persone, come si insegna anche Harari in modo più dotto ma altrettanto ironico, possono sacrificare la vita sotto una bandiera. La vedo difficile per una targa, fosse anche di SVC o Nord Korea o Tristan de Cunha. Quindi le bandiere hanno una carica simbolica ben differente. Sono stimolato anche dalle notizie sociali, storiche ed etnografiche sugli  Stati e sui popoli che generalmente sono negletti dalle correnti di informazione predominanti.

Ecco quindi che il libro di Marshall soddisfa buona parte delle mie curiosità in questo campo. Però, noto, lo avrebbe potuto fare anche un manuale tecnico che avrebbe elenco e dettagliato le caratteristiche di ciascuna bandiera in modo sistematico. Ma che gusto avrebbe avuto la lettura?

Questo libro è un racconto che si dipana nella storia e nelle vicende degli Stati da cui poi sono nate  le bandiere, colme di significato, di storia, di motivazioni.  Allora si capisce perché in alcuni casi la bandiera assume un significato che trascende (a volte anche stupendoci) la semplice riconoscibilità dello Stato nel contesto internazionale.

Non mancano aneddoti simpatici e notazioni sapide, da buon giornalista britannico quale è Marshall, accompagnate da valutazioni, commenti e riflessioni più serie che ho trovato ben inserite nel racconto (oltre che condivisibili).

Io l’ho letto con progressiva voracità e incremento di piacere, man mano che le pagine scorrevano e l’attenzione si concentrava su Stati meno “all'ordine del giorno”.

Non so dire se può essere considerato un libro “leggero” o un libro “specialistico”. Il tono divulgativo, e lo stile colloquiale – parecchi incisi ci dicono che la documentazione a cui si è rifatto Marshall è molto meno “alla mano” di come poi ci è stata resa dal nostro – lo rendono a mio avviso fruibile e interessante anche per chi non è curioso di mappe, confini, geografia, storia e curiosità connesse. E la leggerezza è tale nella accessibilità alla narrazione, mentre il contenuto è un ottimo spunto per aumentare la propria conoscenza e comprensione delle vicende del mondo. E potrete rispondere con sicurezza se qualcuno vi chiede cosa sia Whipala.


ANDREA MARCOLONGO: LA LINGUA GENIALE 9 RAGIONI PER AMARE IL GRECO

ANDREA MARCOLONGO: LA LINGUA GENIALE 9 RAGIONI PER AMARE IL GRECO

Secondo libro letto di Andrea Marcolongo (probabilmente il primo della serie, quello che le ha dato notorietà).
LA LINGUA GENIALE. 9 RAGIONI PER AMARE IL GRECO.
Ho apprezzato molto questo libro, anche se non lo ritengo "entusiasmante" come ALLA FONTE DELLE PAROLE. Questa percezione può avere un senso: aumentando l'esperienza e raffinando lo stile, Marcolongo riesce a scrivere opere sempre più interessanti e accattivanti.
Per me è un pregio. Diffido sempre di chi scrive il capolavoro nell'opera prima e poi non riesce a crescere o a mantenere il livello raggiunto.
Scrivo da lettore dilettante: può darsi che un critico esperto smentirebbe queste mie affermazioni.
Ho una curiosità che, se avrò la fortuna di conoscere la studiosa cosmopolita, cercherò di soddisfare. Io azzarderei, avendo letto il libro, che Marcolongo avrebbe troncato il titolo a LA LINGUA GENIALE, e che l'aggiunta, quasi da manuale di istruzione, 9 RAGIONI PER... sia stata una scelta editoriale.
Mi sembra che il dorso di copertina sveli già la ipotetica risposta che chissà mai se potrò avere.
Mentre pensavo a qualche riga da scrivere e condividere con gli amici su questo libro, ho deciso di mettere un accento particolare sul capitolo dedicato al DUALE. Mi è sembrato il capitolo (assieme a quello sull'Ottativo) più ispirato, non nella resa che mi sembra sempre di alto livello, quando di partecipazione emotiva. 
Il DUALE e l'OTTATIVO sono caratteristiche peculiari della lingua Greca che, ho l'impressione, abbiano particolarmente colpito e siano decisamente apprezzate dalla nostra autrice.
Mi chiedo se questo libro possa stuzzicare la curiosità e coinvolgere chi dal Greco si è tenuto lontano. O se invece sia espressamente dedicato a chi sul Greco sta sudando o sente una botta di nostalgia ripensando a quando lo studiava (io non l'ho mai studiato molto, ma l'ho sempre apprezzato tantissimo e quindi nel mio caso è stato come un ri-svelarmi e magari spiegarmi con motivazione perché sia stato così contento di averlo potuto studiare).
Azzardo una proposta, indirizzata a chi non è mai entrato in contatto con il Greco antico: legga il libro. Se non avrà altre conseguenze, almeno avrà letto un bel libro scritto con affetto e competenza da chi di quella lingua (e quella straordinaria vicenda storica dalla quale tutti noi europei discendiamo) apprezza e ama con razionale e motivato trasporto.