giovedì 31 marzo 2016

SONO TEMPI FORMIDABILI E SONO NECESSARI UOMINI E DONNE STRAORDINARI E CORAGGIOSI

sono tempi formidabili e sono necessari uomini e donne straordinari e coraggiosi
Ho letto oggi un articolo interessante sull'Eco di Bergamo. Certo di articoli interessanti se ne trovano parecchi anche sulla nostra esausta e asfittica stampa, oltre che più facilmente su Internazionale o sui siti che traducono articoli di stampa mondiale. Spesso per pigrizia o per mancanza di tempo si tralascia di commentarli o trascriverli in parte. In questi tempi poi sono impegnato in altre pubblicazioni.

Su questo cerco di riprendere le fila di qualche ragionamento. Non conosco questo Cominelli e a sensazione credo di sentire una certa differenza di pensiero. Per questo mi stimola e mi incuriosisce. Trovo che pone delle questioni che hanno senso e che, nel particolare, non sono lontane dalle miei riflessioni e dalle mie sensazioni.


L'articolo di oggi si intitola PRENDERE LE DISTANZE NON E' PIU' SUFFICIENTE e si riferisce alle reazioni del variegato mondo islamico agli atti di terrorismo.

Attenzione: ci sono due premesse da fare. Intanto, cercando di monitorare il mondo islamico nei miei ampi limiti, cerco di relazionarmi sul social, e da questo vedo che non c'è solo una semplice presa di distanza (più facilmente rilevabile dalle veloci interviste televisive dei TG, che ovviamente sono antitetici alla riflessione) ma una vera e propria condanna – e spero anche una denuncia concreta alle forze dell'ordine quando necessario.

Seconda premessa: sono consapevole che il mondo musulmano oggi è sotto stress (non scherzo e spiego perchè): piangono altrettanti e forse più morti per atti di terrorismo, piangono morti per vittime collaterali dei bombardamenti contro gli jihadisti, piangono i morti per gli attacchi dei “liberatori”, piangono i morti nelle carceri dei dittatori, piangono i morti nel deserto e in fondo al mare. E quando un imbecille si alza a dirsi offeso per qualunque sciocchezza a nome dell'Islam, tutti vengono associati a questa baggianata, anche il nostro amico o vicino di casa islamico che vive tranquillamente nel mondo occidentale. Ma, sono tempi formidabili e sono necessari uomini e donne straordinari e coraggiosi. Per questo credo che l'articolo di Cominelli sia interessante e da valutare come elemento di stimolo e di riflessione.


Devo per forza sintetizzarlo, spero di non farlo in modo da stravolgere il suo ragionamento.

“non c'è dubbio che l'Islam si presi a interpretazioni pacifiste o violente. E' accaduto anche al Cristianesimo (… ) Perciò quando rappresentanti delle comunità islamiche affermano, parlando della Jihad, che non è questo il vero Islam, hanno solo una parte di ragione (…) Nel Corano, ma anche nel Vecchio Testamento, sono presenti istanze sterministe (…) Il Nuovo Testamento ha rovesciato quelle posizioni (ma, mi permetta Cominelli, questo non ha impedito che le istanze sterministe si protraessero per secoli, dall'America all'Asia passando per l'Africa e terminando nell'Oceania). L'Islam storico non lo ha fatto. Una dinamica analoga ha interessato il movimento comunista (le vittime dirette o indirette del sistema capitalistico potrebbero aggiungere un capitolo, ma sappiamo che la storia la scrivono i vincitori) (…) Come è possibile che l'Islam radicale (io direi: una lettura radicale dell'Islam, che non è la stessa cosa, ma qui parla Cominelli) riesca a dare la parola alle istanze giovanili di liberazione umana? Come è stato possibile che il marxismo, nato come teoria della liberazione, si sia trasformato anche in azioni di terrorismo? Ambedue le risposte esplicative formulate all'inizio convergono su un punto di verità: tanto la radicalizzazione dell'Islam quanto l'islamizzazione del radicalismo sono possibili perchè la cultura religiosa islamica incorpora quella possibilità radicale. Così come il marxismo. Tutte le ideologie totalitarie della liberazione umana mescolano nichilismo, volontà di potenza, tensione ad un Assoluto senza incarnazione, che non si rassegna alla finitezza e alla fragilità dell'avventura umana. E' la liberazione come apocalissi. Se le cose stanno così, non basterà per gli islamici moderati prendere le distanze. Devono mettere in questione la teologia e l'antropologia. Nulla di meno. I cristiani lo hanno fatto. (Quì mi sembra che Cominelli la faccia molto facile e non affronti la questione del confondersi del Cristianesimo con il Capitalismo, il Colonialismo, l'Imperialismo la supremazia Europea -e Americana, per cui l'assoluto faceva a pugni con il profitto, tutte cose che non sono senza conseguenze sul lunghissimo periodo e che, guardate dal basso, è un po' difficile scindere nel particolare, e inoltre non ricorda che questa evoluzione non è stato un naturale evolversi delle cose, ma è costato roghi e persecuzioni, contrasti e rivoluzioni).(...)

Quanto a noi – conclude Cominelli - , possiamo testimoniare che migliorare il mondo è possibile, solo se usciamo dalla campana di vetro del nostro egoismo sazio e indifferente. I giovani hanno bisogno di adulti-testimoni. Serve l'intelligence. Ma per farla funzionare, occorre esercitare una profonda intelligenza culturale e politica. Intus legere <guardare dentro le cose>, senza volgere lo sguardo dall'altra parte”