domenica 12 maggio 2024

ISPI - IL CONFLITTO SENZA FINE

 ISPI - IL CONFLITTO SENZA FINE


Ho apprezzato molto la lettura di questo libro pubblicato da ISPI. Mi sembra un libro utile e anche una lettura oserei dire necessaria in questo momento. Con uno stile pacato, scientifico e contemporaneamente divulgativo consente di fare un recap della situazione probabilmente più complicata, apparentemente conosciuta e particolarmente parzialmente comunicata della contemporaneità. 

E' vero che probabilmente in nessuna altra situazione la predilizione della camera dell'eco per l'acquisizione e la divulgazione di informazioni e ricostruzioni storico-politiche è cercata, pure, anche per chi ritiene di avere una posizione certa (volevo scrivere "chiara" ma questo termine mi sembra inappropriato) e non equidistante tra le due parti (io lo dichiaro a scanso di equivoci, culturalmente mi sento molto più affine al mondo ebraico, politicamente sono deluso dalla involuzione di Israele e ritengo che lo stato israeliano si comporti, ancor prima della reazione all'attacco genocidiario di Hamas, da oppressore con molta affinità con il regime di apartheid di sudafricana memoria) la lettura di questo breve, agile e pure approfondito saggio di ricostruzione storica con dieci risposte a dieci precise e puntuali domande, sia veramente indispensabile. 

Credo ci sia ampia letteratura a proposito della vicenda mediorientale, e non fa male cercare di leggere il più possibile, e questo libro si inserisce nel filone migliore, quello che ci consente di fare la fatica di cercare di conoscere, per cercare se non di capire almeno di non basarci sulla superficialità o gli stereotipi.

Credo che la vicenda della distruzione di Gaza e della punizione collettiva al popolo Gazawi (ma considerato quello che avviene in Cisgiordania direi di punizione collettiva) meriti, come fa questo libro di ISPI, una formazione di conoscenza ( o di precisazione o di ripasso, dipende dal grado di attenzione e conoscenza sul passato di ciascuno) fino al 6 ottobre, una analisi chiara e non con gli occhi velati da stereotipi, di cosa sia stato il 7 ottobre e i giorni fino ad ora e non sappiamo per quanto, e una attenzione che non dimentichi su cosa accadrà dopo perché il massacro dei Gazawi e la distruzione di Gaza insieme allo smembramento delle realtà palestinesi dei Territorio avrà conseguenza per decenni ma il nostro rischio è dopo un mese dalla fine dell'assalto, quando non avremo più la notizia di decine di morti civili al giorno, cominceremo a dimenticarci.

Questo libro rappresenta un ottimo primo passo, ci sono organi di informazione o blog come Stories di Cecilia Sala, o articoli come quelli di Francesca Mannocchi, che consentono di avere una lettura onesta del presente, soprattutto della parte più trascurata dal racconto stereotipato dei media mainstream. Per il futuro spero che ISPI continuerà con il suo lavoro di racconto preciso e puntuale, come fa anche Eugenio Cau con Globo, per non farci dimenticare il dramma (non uguale per il peso sulla vita di tutti di giorni) di due popoli su una terra.

L'altra sera ho assistito alla presentazione di una esperienza di villaggio condiviso ( presso la fondazione Serughetti-La Porta di Bergamo) Wahat al-Salam Neve Shalom (Oasi di pace).  Tra le tante cose una mi ha colpito: l'affermazione che non siamo più capaci di cogliere la complessità. E' vero. Questo libro ci può aiutare, serve solo la voglia di leggerlo.