mercoledì 19 settembre 2018

E CHIEDERGLI NIENTE

E TU LO PENSI
David Maria Turoldo, da "Canti Ultimi"

"E tu lo pensi
e continui a pensarlo
come preso da vortice.
E lo invochi con dolce pazienza:
solo per chiamarlo
e udire l'ineffabile nome.
E chiedergli niente,
mano ancora di guarirmi
perché non può non può
non deve! Se interviene
libero gioco addio!
Invece chiamate tutte le creature
angeli e giusti
a riempire i cieli di canti..."

Sto leggendo la biografia e un po' di poesie di Turoldo. Poche ne capisco. La biografia mi sembra scritta bene, senza agiografia.
Questa poesia mi ha colpito.
Da esterno, ateo e lontano da qualsiasi forma di religiosità, mi ha sempre stupito negativamente la questione dei miracoli. Non ho mai capito perché Dio dovesse intervenire random, salvo te e sono indifferente a lui, a te levo la malattia e il tuo vicino di letto lo lascio morire. Mi è sempre sembrato una vera illusione stimolatrice di un mercato ben concreto e liquido (inteso come sinonimo di soldi). Per questo mi è piaciuta immensamente questa poesia.  "Non può, non deve"... avendo a cuore, anche nella sofferenza, più la libertà che la speranza di un sollievo.

Nessun commento:

Posta un commento