venerdì 25 agosto 2023

L’ARCO DELL’IMPERO CON LA CINA E GLI STATI UNITI ALLE ESTREMITA’ _ di Qiao Liang.

L’ARCO DELL’IMPERO CON LA CINA E GLI STATI UNITI ALLE ESTREMITA’ _ di Qiao Liang.

Qiao Liang è stato Maggior Generale dell’Aeronautica all’interno delle forze Armate Cinesi con un ruolo di Lavoro Politico. Il libro è del 2016.

HO letto questo libro su sollecitazione di un amico che ha stimolato la curiosità di “vedere le vicende del mondo con altri occhi”. Generalmente i libri che capita di leggere sono critici verso la nostra storia, la nostra società e il nostro sistema socio-politico colpevole di essere vuoi sfruttatore, vuoi ipocrita, vuoi asfittico, vuoi declinante. Ma sempre, dall’analista di turno, visto e vissuto (e spesso goduto) dall’interno.

In un primo momento ho avuto la duplice sensazione di non capire cosa stavo leggendo e di essere deluso dal quanto leggevo.

Avevo la sensazione di una visione complottistica scritta ad uso e consumo del pubblico cinese. Sembrava, leggendo le sue pagine, che la storia dell’ultimo secolo e di parte di questa fosse un succedersi di eventi manovrati dagli Stati Uniti per mantenere il suo potere soprattutto finanziario (grazie al dollaro, facendo faticare gli altri per godere di un alto regime di vita). Dalle guerre mondiali atte a sfinire l’impero Britannico, al sostegno alle rivoluzioni colorate non viste come ansia e desiderio di libertà di popoli da sempre oppressi ma come strumento di disordine per riportare sotto il controllo regimi non più tanto amici.

Se la prima impressione, di capire comunque poco, è rimasta, la seconda è stata mitigata da una breve ma precisa nota di indirizzo di questo amico e dalla notizia che l’India comperava petrolio dagli arabi pagandoli in Rupie ( si aggiunga le proposte di Lula di creare una moneta internazionale BRICS alternativa al dollaro).

E’ un libro che alla fine è piuttosto interessante da leggere, per certi versi, anche per maggior scioltezza, le appendici sono più interessanti del resto del volume. Bello il dialogo con l’economista sino-americano Chen Zhiwu (che ho avuto il piacere, ha dato del complottista a Qiao Liang – e quindi non avevo poi visto così male. E questi non ha negato che a suo avviso un complotto organizzato dagli USA esista veramente, anche se ha mitigato le affermazioni contenute nelle pagine precedenti).

Mi sembra di ave avuto la conferma di quanto leggevo negli altri libri SULLA Cina, che non è uno Stato di "Yesmen", all’interno di recinti ben chiusi, il dialogo e il dibattito anche critico esistono. E la seconda cosa (due su molte, ma i miei limiti sono evidenti) è che traspare la capacità della Cina di vedere lungo. C’è un affermazione nelle pagine finali che forse è esagerata, ma mi pare sintomatica. La copio anche se è un po’ estrapolata dal complesso del discorso. “ Fino ad allora, e di fronte alle pressioni geopolitiche esistenti, dovemmo solo tornare a concentrarci sulla Nuova via della seta. Si tratta DI UN OBIETTIVO DI CENT’ANNI, quindi non c’è assolutamente bisogno di affrettarsi. Anche se potessimo costruire un collegamento ferroviario diretto con l’Europa alla <velocità Shenzhen>, sarebbe meglio non fare una cosa così stupida."

Una cosa un po’ divertente è quando rispondendo a Global Times dice “ A mio parere, l’attuale declino degli Stati Uniti è il risultato dell’innovazione americana, ed è Internet che l’ha innescato. Perché Internet è il nuovo strumento che permetterà agli uomini di creare nuovi percorsi di democrazia”… se pensiamo che lo dice un Generale dell’esercito di un Paese che ha creato il Great Firewall e una rete internet chiusa e controllata, fa sorridere. 

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