sabato 12 maggio 2018

ISRAELE: LA BANALITA' DEL MALE

ISRAELE: LA BANALITA' DEL MALE 

Eshkol Nevo: LA SIMMETRIA DEI DESIDERI. Titolo originale משאלה אחת ימינה che il traduttore traduce in “un desiderio a destra”
Ma che bravo scrittore è Eshkol Nevo. Devo proprio ringraziare l'amica Ornella perviene avermelo consigliato ( e prestato subitaneamente tre suoi libri).

Non si entra subito in sintonia con il libro. Occorre, almeno a me è stato necessario, insistere un po' per instaurare quel clima di empatia con i personaggi che mi sembra una peculiarità positiva dello scrittore israeliano. Dopo il primo momento, i protagonisti diventano conoscenti (magari non amici, ma persone con le quali si immagina di scambiare volentieri due chiacchiere anche più approfondite dei convenevoli).

Non riesco a togliermi dalla testa LONESOME DOVE che ho letto da poco, e mi viene sempre di fare paragoni con quel libro monumentale. Anche in LA SIMMETRIA DEI DESIDERI le vicende drammatiche accadono assolutamente per caso, inaspettate e sorprendentemente banali nella causa scatenante. E mentre i protagonisti Israeliani vivono i loro successi e i loro drammi, interiori o causati dal fato, al Palestinese Sadat è impedito dal comandante del posto di frontiera di recarsi all'ospedale dove cerca di curare il suo cancro perchè un cugino ha problemi con la giustizia israeliana, in una forma di punizione collettiva che non suona nuova in quelle terre (se pensate che sia un espediente letterario, una fantasia, leggete su INTERNAZIONALE n° 1255 dell'11 maggio 2018 il pezzo di Amira Haas, intitolato PERMESSO STRAORDINARIO, sulle vicende di Saada Hassouna). La narrazione delle vicende dei quattro amici e lo strano modo che hanno di realizzare i loro desideri (che non rilevo per non fare spoiler) a mio avviso è un escamotage per dipingere singole esperienze umane con simpatia e partecipazione. Sentiamo vicine queste persone per la loro umana banalità, i difetti, le cadute, le meschinità. Anzi proprio la meschinità, che è probabilmente la caratteristica che vorremmo meno “riconoscere” in un protagonista del libro che stiamo leggendo, consente a Nevo di scrivere 6 pagine tremende, nella edizione che ho letto “Beat Bestseller” da pagina 159 a pagina 164, di denuncia di come l'occupazione e la repressione dei Palestinesi abbia infettato Tsahal, a lungo promosso come “l'esercito più etico del mondo”, cadendo da difensore della sicurezza di Israele a forza di repressione incapace di evitare la “banalità del male”. Se consideriamo che, come si legge nel libro ISRAELE IN 100 MAPPE, gli israeliani confidano più in Tsahal che in Dio per la loro sicurezza, una denuncia così potente dei mali della oppressione non può essere una calunnia (Nevo ne sarebbe uscito distrutto) e quindi deve letterariamente rappresentare qualcosa di vero e verificabile. Occorre dire che questa denuncia ci parla anche della grandezza di Israele e della vicinanza all'Europa di quella nazione, dubito che una denuncia simile avrebbe avuto diritto di testimonianza in una pubblicazione a Gaza o nell'Autonomia Palestinese senza censura e senza pericoli fisici per l'estensore della denuncia. Concludo suggerendo la lettura di questo libro, intanto mi accingo ad iniziare TRE PIANI, il terzo libro che Ornella mi ha prestato.

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