martedì 1 maggio 2018

Frédéric Encel_ ISRAELE IN 100 MAPPE

Frédéric Encel_ ISRAELE IN 100 MAPPE le sfide di una democrazia in guerra

titolo originale: Atlas géopolitique d'Israel - BUS - Leg edizioni

Israele e l'Ebraismo sono due misteri che mi affascinano, che si sovrappongono ma non coincidono completamente. Credo che nessun Stato come Israele rappresenti un unicum sul globo terracqueo.
Leggo libri di autori ebrei e israeliani, leggo libri sulle vicende degli Ebrei in Europa, leggo newsletter e blog su Israele da quelli più schierati senza se e senza ma con la polita israeliana a quelli più critici verso tale politica, ho seguito pure per qualche tempo l'edizione inglese di Ha'aretz. Eppure mi rendo conto che la conoscenza di Israele sia più derivata da giudizi che da conoscenza geografica/storica della realtà.
Nei limiti delle sue 200 pagine, senza credo troppe pretese, ma apparentemente con una certa oggettività scientifica, questo bel libro della BUS mi è stato utile a contestualizzare maggiormente la situazione.
Ne esce, a mio avviso, accresciuta la consapevolezza della importanza delle mappe che raffigurano confini, fonti d'acqua, diversità territoriali, infrastrutture antropiche esistenti e progettate, fonti energetiche, risorse del suolo e del sottosuolo per capire le scelte strategiche e politiche a volte mascherate con altre scusanti.
Non posso dire ora di avere una conoscenza certa, però libri come questo aiutano a comprendere meglio. Comprendere non vuol dire approvare, bensì cercare di giudicare con maggior cognizione di causa e meno con ideologia. Rimane fermo il fatto che ogni persona vale, ed è unica ed irripetibile.
Non ho modificato alcuni pareri precisi che ho elaborato in questi anni:

  • chi sia oggettivamente oppresso e chi opprima;
  • chi abbia definitivamente vinto la guerra (Israele);
  • quale sia la soluzione ovvero  un unico Stato che risponda di quanto scritto nel 1948 (Lo Stato di Israele sarà aperto per l'immigrazione ebraica e per la riunione degli esuli [anche Arabi della Nakba?], incrementerà lo sviluppo del Paese per il bene di tutti i suoi abitanti, sarà fondato sulla libertà, sulla giustizia e sulla pace come predetto dai profeti d'Israele, assicurerà completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzione di religione, razza o sesso, garantirà libertà di religione, di coscienza, di lingua, di istruzione e di cultura, preserverà i luoghi santi di tutte le religioni e sarà fedele ai principi della Carta delle Nazioni Unite);
  • quale sia l'evidenza del rischio che si utilizzi la sicurezza per impiantare un regime di apartheid 

Tutte considerazioni che faccio trattando del libro che illustra Israele, altre considerazioni se analizzassi un libro che tratta la Palestina.
Insomma, nel mio e nel suo piccolo questo libro si dimostra utile per cercare di ragionare per conoscere e/o conoscere per ragionare. Un libro che merita di essere letto e discusso.

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