lunedì 13 novembre 2017

UNA MACCHIA INDELEBILE (E PER LO PIU' NASCOSTA)

UNA MACCHIA INDELEBILE (E PER LO PIU' NASCOSTA)

Non ho mai letto molto della avventura coloniale in Etiopia condotta dallo Stato fascista. Anche se si tende a parlarne molto poco, e meno a fare i conti con quel periodo (con la scusa che è colpa del fascismo), qualcosa conoscevo. Ma la letture di questo libro: "IN TERRA D'AFRICA. GLI ITALIANI CHE COLONIZZARONO L'IMPERO", di Emanuele Ertola lascia una amara sensazione che non si possa addebitare unicamente al fascismo le brutture di cui si macchiò la nostra nazione, intesa come popolo e non solo come vertici statuali.

Forse un approfondimento di storiografia sullo stile della "nouvelle histoire" francese negli anni scolastici su queste vicende aiuterebbe a conoscere meglio e a conoscerci meglio. Se già lo si fa, in attesa di vederne gli effetti, bene.

Copio un piccolo e breve paragrafo di questo libro, che merita di essere letto, perchè l'ho trovato, in modo involontariamente ironico, estremamente adeguato all'Italia di oggi e a noi italiani di oggi

"OPINIONE POPOLARE NELL'IMPERO

Abbiamo visto come la partecipazione diretta alle iniziative del partito fascista non comportasse automaticamente la totale adesione politica dei coloni a quest'ultimo, e, anzi, andando oltre i proclami ufficiali dei vari megafoni di regime, si inizia ad intravedere una situazione ben più sfaccettata. Scavare più a fondo implica innanzitutto, come già accennato, un superamento della dicotomia consenso/dissenso che, troppo netta, non lascia spazio alla zona grigia fatta di atteggiamento ambivalenti che variano nel tempo, influenzati dall'esperienza quotidiana: quella che Corner definisce "reazione mista" della popolazione italiana, ben disposta verso alcuni aspetti del fascismo, sensibile a determinate promesse e consapevole di avere opportunità di benefici solo all'interno del regime, ed allo stesso tempo aspramente ostile -soprattutto in alcune contingenze - alle gerarchie locali"
( la Casta??? mia domanda)

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