domenica 15 novembre 2015

QUALCHE PENSIERO SU "LAUDATO SI' " _2

Prima di iniziare la trattazione vera e propria, J.M.Bergoglio scrive 4 paragrafi che intitola "il mio appello".
Ora, la Treccani dice che "appello" è:  Chiamata, invocazione a qualcuno spec. per ottenerne aiuto. Non so se è di uso comune tra i Papi questo linguaggio (non sono di mia abituale frequentazione), qualunque sia la risposta, mi sembra di un tratto abituale nello stile di questo Papa, non una esortazione da un trono, non l'invito a percorrere un sentiero già conosciuto per illuminazione o per sapienza, bensì una proporsi per un percorso comune con altri per il beneficio di tutti.

Ecco alcuni stralci dai paragrafi 13 e 14 che mi sembrano coerenti con il titolo del capitoletto.
13. La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poichè sappiamo che le cose possono cambiare (... ) L'umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune. (...)  I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com'è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi.
14. (...) Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all'indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di una nuovo solidarietà universale. (...)

Quando ho letto queste righe ho annotato a margine: <dire oggi che abbiamo bisogno di una nuova solidarietà universale è quanto di più controcorrente e visionario si possa dire>, ugualmente dire che L'Umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la casa comune. Oggi 15 novembre non posso che sottolineare sia il mio appunto sia la visione dei J.M.Bergoglio

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