giovedì 12 marzo 2020

YUVAL NOAH HARARI _ 21 LEZIONI PER IL XXI SECOLO

YUVAL NOAH HARARI _ 21 LEZIONI PER IL XXI SECOLO

Perché apprezzo tanto leggere i libri di Y.N Harari (questo "21 lezioni", prima "Sapiens" mentre ho respinto "Homo deus")?
Una spiegazione potrebbe essere che quando un uomo che non sa nulla incontra un uomo che sa molto (o lo da bene ad intendere), l'uomo che non sa nulla è un uomo ... sedotto.
E Harari mi da questa impressione, di sapere, di capire, di decrittare molto. E lo racconta stupendamente.
La sua narrazioni non mi stupisce in realtà per novità (bene o male, poco o tanto, ciò di cui tratta lo conosco), piuttosto mi affascina per la lucidità con la quale compone il puzzle del nostre esserci e del nostro muoverci nella società e nella storia.
Se in Sapiens avevo apprezzato la motivazione del nostro emergere tra le specie, ovvero -sintetizzo brutalmente -  la capacità di riunirci in società credendo in qualche che non esiste ma ci motiva, in 21 Lezioni il ragionamento che apprezzo tenda a creare in noi la consapevolezza che possa essere l'essere umano stesso ad essere hackerato e siano gli algoritmi a decidere per noi in una parvenza di libertà nella quale siamo liberi di avere ciò che desideriamo ma non siamo liberi di desiderare ciò che vogliamo.
Probabilmente pensare che questo ragionamento sia un allarmismo eccessivo potrebbe essere paradossalmente la conferma della veridicità dello stesso.
Harari conduce la sua analisi scrivendo a mio avviso molto bene (ottima la traduzione) con tono colloquiale, caratterizzato da una base di ironia, a volte dissacrante, che lo spinge ad utilizzare esempi e paragoni "terra terra", di vita comune e cultura pop, apparentemente banali e invece a mio avviso ben scelti, non per snobismo bensì perchè concretamente innestati nella nostra vita di tutti i giorni. L'ironia di Harari, che gli attribuisce quel tocco di disincanto un po' anglosassone un po' con riminiscenze di umorismo ebraico - non sarà ebreo per nulla Harari, no?- non devono distrarre dalla profondità del libro a mio avviso ma solo rappresentare una opportunità per una lettura che non sarà mai noiosa.

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