giovedì 5 aprile 2018

FINALMENTE DOPODOMANI! di Jacques Attali

FINALMENTE DOPODOMANI!  di Jacques Attali
un libro che non mi convince per ora, ma insisto.

pag. 27 "IL RAFFORZARSI DELLA DEMOCRAZIA. Negli ultimi cinquant'anni il numero di paesi usciti dalla dittatura è considerevolmente  aumentato in Europa orientale, Asia, Africa e America Latina. Un gran numero di istituzioni e ONG controllano oggi, ovunque nel mondo, la correttezza delle elezioni, la libertà di stampa e il rispetto dei diritti dei partiti. Sono sempre meno le violazioni dei diritti umani che sfuggono al controllo delle ONG specializzate come Amnesty International  (...)"
pag 56 "LA DEMOCRAZIA ARRETRA. La diffusione della democrazia nel mondo si sta fermando, o addirittura arretrando anche laddove formalmente vigono sistemi democratici. IL mercato è progressivamente diventato il vero sovrano del pianeta e tiene in pugno tanto gli elettori, trasformati in meri consumatori, tanto le élite politiche, considerate ormai alla stregua di dipendenti di un'azienda. (...) E così, dopo dieci anni di espansione, la democrazia oggi sta arretrando,e il regime democratico non è più maggioritario nel mondo. Infatti, attualmente solo il 40% della popolazione mondiale vive in una democrazia. I due peggioramenti più lampanti riguardano la diminuzione della libertà d'espressione e l'indebolimento dello stato di diritto. (...) Tanto che è stato coniato il termine <democratura > proprio per definire questi regimi che della democrazia hanno ormai solo l'apparenza e sono invece governate in modo criptodittatoriale"

E' contraddizione questa, di Attali? Non so e non credo. Ritengo piuttosto due cose, la prima che (appare poco perchè ho voluto estrapolare poche righe) in realtà Attali confronti due aspetti non esattamente combacianti, nel caso positivo in realtà illustra più forma e apparenza che sostanza, nel caso positivo invece, e purtroppo, racconta nel dettaglio maggiormente la realtà concreta; la seconda cosa è che questa apparente contraddizione, questo raccontare (non solo riguardo la democrazia) una specie di mondo "Giano Bifronte) sia un artificio retorico che deve preparare a quello che mi aspetto essere il "terzo tempo", ovvero le sue proposte e le soluzioni che ci offre. Devo dire che, pur continuando a leggere il libro, questo stile un po' "spettacolare" non mi entusiasma. Però ci sono altri motivi di profondo interesse, per ora di analisi statistica, in questo libro che motivano la prosecuzione della lettura.



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