lunedì 28 novembre 2016

LA RIFORMA COSTITUZIONALE. FRAINTENDIMENTI (sra)

LA RIFORMA COSTITUZIONALE. FRAINTENDIMENTI (sra)

Ho la sensazione che la campagna propagandistica favorevole o contraria alla proposta di riforma costituzionale sia viziata da un po' di fraintendimenti
I sostenitori del Sì, mi sembra, amano descriverci la classe politica italiana (perchè è quella che viene direttamente coinvolta, il resto dell'Italia dipende da come vengono fatte le leggi e prese le decisioni) come fosse composta da purosangue che sono imbrigliati dai laccioli posti da una Costituzione invecchiata e parzialmente inadatta e che quindi non possono (come vorrebbero e potrebbero altrimenti) lanciarsi al galoppo sulla strada della costruzione di uno Stato moderno ed efficiente.
Mi spiace, ma non mi sembra molto realistico.
A me sembra che la Costituzione in verità potrebbe andare bene anche così (al limite anche con lo sciagurato titolo V attuale).
Non sono le norme costituzionali, è l'incapacità di noi italiani di proporre una classe politica adeguata, composta da statisti disinteressati, dediti a rappresentare e lavorare per il solo interesse nazionale (senza vincolo di mandato partitico) a renderci bradipi e non puledri. Siamo noi il problema.
E allora queste proposte di modifica costituzionale, con alcune norme ben fatte e altre pessime, mi sembra siano un tentativo suggerito dalla visione della realtà cruda, pessimistica e un po' disperata, di porre delle norme sì stringenti e vincolanti da cercare di ottenere un minimo di funzionamento organico e organizzato della macchina istituzionale a tutti i livelli di democrazia delegata nei quali è suddivisa.
Ci fornisce la prova, per paradosso, proprio il fronte del rifiuto alla modifica, dall'estrema destra all'estrema sinistra, che viene rappresentato ai massimi livelli ( di visibilità e di conduzione del confronto) proprio da gran parte di coloro che sono responsabili (da decenni, non da due anni) della situazione di crisi di speranza e di visione del futuro che ha portato, giustamente o erroneamente - sia nel metodo sia nel contenuto- a questa estrema ratio.
La Costituzione è innocente, può essere una vittima sacrificale per colpe non sue o una icona immodificabile e lontana dalla realtà (la Costituzione non è stata applicata... ma chi se non noi non è stato capace di applicarla?). Ma ora siamo a un bivio: occorre cercare di capire, nel pieno della sfiducia, se è utile per il Paese, per i nostri figli e nipoti (tutti, nell'interesse della Nazione) l'una o l'altra scelta.

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