SATOSHI YAGISAWA
I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI
Mi capita, con rara frequenza, di leggere romanzi giapponesi,
di diversa qualità e di diverso stile. Lo faccio spinto dalla curiosità (anche
stimolata dalla fama che alcuni hanno raggiunto, e dal lancio di cui godono
sugli inserti dei giornali o in alcune trasmissioni radio) e lo faccio perché
sono notoriamente affascinato dal Giappone (una fascinazione più superficiale
che per approfondita conoscenza).
Ho voluto leggere questo “i miei giorni alla libreria Morisaki”.
Bello, letto con piacere. Ma rimasto nello strato di un bel paio di giorni in
compagnia di una storia e di una protagonista con la quale si è entrati in simpatia
e si è salutata senza nostalgia quando ci siamo lasciati.
Non è banale, un libro nel quale la terapia alla depressione
che in diverse fasi della vita colpisce i protagonisti sono i libri e le
libreria non può mai essere banale. In questo particolarmente sono i libri
usati, vecchi, che conservano le tracce (i fiori secchi trovati tra le pagine)
di storie precedenti. Non vorrei essere irrispettoso, ma le mie vecchie targhe
senza valore, graffiate e malmesse, hanno la stessa “storia” da raccontare, una
vita precedente a quella che vivono con me, che una bellissima “mint” non avrebbe.
Cerco in questi libri l’esotico, il “giapponese” Non mancano
in questo cibi e locali che sono riportati in originale, e poi spiegati nel
glossario. Ma la più peculiare
descrizione del Giappone l’ho trovata quando, andando Takako (la protagonista
io narrante) con la zia verso un santuario sui monti fuori Tokyo, sul bus
incontrano dei bambini che tornano a casa da scuola da soli. Sono bambini delle
elementari, di prima. Che abitano in altura e quindi devono muoversi con i bus
per andare a scuola. Questa per me è l’immagine del Giappone (e a Hiroshima l’ho
vista con i miei occhi) del tipo che cerco in questi libri.
Mi sembra che sia uscito un secondo libro di questa serie
(un po’ come la serie di Toshikazu Kawaguchi). Sarà un ottimo libro, scritto
bene, da leggere godendo del relax che sa offrire.
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