sabato 22 luglio 2023

BENEDIZIONE di Kent HARUF

 BENEDIZIONE di Kent HARUF



Non smetterò mai di essere grato al gruppo di lettura della associazione Amici del Gabbiano di Trezzo. Da cinque anni la frequentazione di questo gruppo mi ha consentito di scoprire autori straordinari che non conoscevo e che di mia sponte non avrei frequentato. Seguendo passo a passo le proposte ho potuto, anche in tarda età, godere della lettura di, non esito a definirli tali, veri e propri capolavori. Opere finissime e pregnanti che rendono IL LIBRO, lo scrive e il leggere una delle attività più importanti, forse come dice Irene Vallejo la più importante, della storia dell'umanità. Tra l'altro INTERNAZIONALE di questa settimana dedica la sua copertina a L'INVENZIONE DELLA SCRITTURA. "E' una delle innovazioni più geniali della storia dell'umanità. Cosa bisogna fare per garantirle un futuro".

Prima della pausa estiva il gruppo di lettura ha deciso, grazie all'amica che lo ha suggerito, di leggere per l'incontro di fine settembre, LE NOSTRE ANIME DI NOTTE di Kent Haruf. Stimolato dal lungo periodo di attesa ho preso un po' di libri di Haruf per conoscere l'autore e nell'attesa di leggere questo citato, ora lo sta leggendo Antonella, ho letto BENEDIZIONE. Che gran libro. Come al solito mi dispiaccio per non avere il vocabolario e gli strumenti di analisi per dire perché è un libro bello e scritto benissimo. Posso solo dire che ho apprezzato ogni pagina, ogni scena, ogni dialogo. La storia è semplice: l'ultima estate di un uomo del Colorado, di questa mitica cittadina di Holt, che sta morendo di cancro, ed è amorevolmente accudito dalla moglie (una coppia tenera e affiatata) e dalla figlia. Attorno si muovono figure che compongono parte della comunità. In questa vicenda apparentemente dolorosa ma banale il microcosmo attorno al protagonista, e il protagonista stesso, vivono drammi passati, disagi presenti e la loro difficoltà di vivere. Non è importante la trama, che anzi va gustata man mano che si sviluppa senza sapere troppo prima. Ciò che affascina e rapisce è la profondità dello scavo di Haruf in ciascun personaggio, con una scrittura delicata e scevra da qualsiasi eccesso. Tutto ciò che compone una vita umana personale e di relazione è compreso nelle vicende dei personaggi (violenza, sesso, amicizia, rettitudine, amore, tradimento, inadeguatezza, conformismo, durezza, generosità, depressione, incapacità di comprendere, di dare una seconda possibilità, di accettare l'altro, l'incomunicabilità tra padri e figli, i rimpianti di ciò che non si può recuperare), è narrato senza compiacersi in eccessi ma (come si legge nella presentazione) "senza mai alzare la voce, intrattenendo una conversazione intima con il lettore che ha il tocco della poesia"

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