venerdì 9 marzo 2018

#REPUBLIC _ Cass. R. Sunstein

#REPUBLIC _ Cass. R. Sunstein
Ho letto con particolare interesse questo libro, chiaro e ricco, dedicato ad analizzare, e ad esporre le tesi dell'autore, sull'influenza delle nuove tecnologie e dei social media verso la libertà di pensiero e di espressione dei cittadini di una Repubblica (con particolare attenzione, essendo Statunitense, agli USA ovviamente). Sunstein argomenta la sue riflessioni e l'analisi dei dati (cita numerosissimi esperimenti sociali a supporto) con la tipica pacatezza, quasi con tono colloquiale, che si trova in testi di autori anglosassoni. Il libro è ricco di suggestioni, idee, moniti e proposte (in poco più di trecento pagine c'è spazio, anche se ama riprendere gli argomenti). Sicuramente anche debolezze concettuali e incongruenze che menti più attente e sveglie della mia possono cogliere. Io mi limito a cogliere il poco che riesco e anticipo il giudizio positivo e il consiglio di leggerlo. Cercando di non essere prolisso come al solito, dico che il cuore del pensiero di Sunstein è che i social media sono una grande risorsa per la democrazia se il loro utilizzo non diventa uno strumento per chiudersi in una nicchia di pensiero, una echo chamber dove circolano solo le idee che piacciono e che ci rassicurano (non sto a spiegare, ma la nicchia non è completamente negativa per S. se aiuta a socializzare chi è più debole e avrebbe più difficoltà ad esprimersi, solo che non deve essere la fine del percorso). Contro il Dayly Me, ovvero il farsi raggiungere solo dalle idee e dalle informazioni che vogliamo sentire, S. predilige e consiglia "gli incontri non pianificati e non previsti", sostiene l'importanza dei "fori pubblici" (anche sostenuti con costi per la collettività), i "mediatori dell'interesse generale" contro i mediatori dell'interesse particolare. Sono strumenti che aiutano ad evitare la polarizzazione dei gruppi, il clustering. Secondo S. il consumatore non è equivalente al cittadino, con ovviamente maggiore interesse e tutela della libertà del cittadino piuttosto che del solo consumatore. Il libro mi sembra diviso in tre parti di non uguale interesse, la prima dalla quale ho tratto la maggior parte di sollecitazioni e di spunti, e la terza conclusiva sono molto più interessanti della seconda, forse un po' troppo centrata sulle vicende USA. Concludo con una citazione di Benjamin Franklin (che ripete due volte, meritatamente, nel libro) " alla grande folla che chiedeva agli autori della Costituzione degli Stati Uniti d'America che cosa avessero "dato" agli americani, rispose: " Una Repubblica, se saprete mantenerla" Un risposta che interroga anche me, italiano del 2018.


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