domenica 22 gennaio 2017

IL PEGGIO CHE PIACE NELLA COMUNICAZIONE

Sul tragitto verso il lavoro, quando uso la macchina, ascolto Radio 24. Arrivo nei pressi del posto di lavoro giusto in tempo per sentire le prime battute della trasmissione di Alessandro Milan che inizia tra le 6.35 e le 6.30. E’ solito iniziare, Milan, con qualche file audio. Quello di oggi è stato tratto da una trasmissione televisiva che non conosco dove un analista, Forchielli, esprimeva una valutazione critica sulle intenzioni protezionistiche della politica economica USA dei  prossimi 4 anni, e un’altra persona, uno Sgarbi, non aveva altri argomenti migliori che insultare Forchielli per esprimere la propria frustrazione per le critiche del primo al suo beniamino presidente USA. Con un linguaggio anche inappropriato al pari della povertà di argomenti.  Sembra che Forchielli, da qualche battuta del conduttore, giustamente se la ridesse della povertà intellettuale del suo interlocutore. Ma quello  che ha attratto la mia intenzione è che a livello di comunicazione, siamo rimasti alle parolacce che stuzzicano i nostri istinti e ci provocano piacere come i bambini delle elementari che rompono i loro tabù dicendole. Milan tra tutte le cose accadute, non ha trovato di meglio che iniziare la trasmissione con gli infantili insulti di Sgarbi. Il quale, immagino, capisce che attira attenzione solo comportandosi in modo sì squallido.  Siamo a quel livello intellettuale. E stiamo parlando di Radio24, la radio del Sole24ore. Siamo ben messi male. Invece di ignorare i maleducati preferiamo ignorare chi cerca di ragionare.

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