domenica 10 luglio 2016

LO S.R.A. CERCA DI CAPIRE LA RIFORMA COSTITUZIONALE 5. - IL PARLAMENTARE HA IL DOVERE DI LAVORARE A TEMPO PIENO COME DEPUTATO

LO S.R.A. CERCA DI CAPIRE LA RIFORMA COSTITUZIONALE 5. -
IL PARLAMENTARE HA IL DOVERE DI LAVORARE A TEMPO PIENO COME DEPUTATO



Proseguendo nella lettura della tavola sinottica della Costituzione, come è ora (considero per semplicità ORA come la Costituzione precedente alla modifica- che se pure legge deve essere confermata dal referendum) e come potrebbe essere dopo la valutazione popolare.

Mi sono imbattuto nell'articolo 64 che presenta due grosse modifiche che trascrivo di seguito.

I regolamenti delle Camere garantiscono i diritti delle minoranze parlamentari. Il regolamento della Camera dei deputati disciplina lo statuto delle opposizioni.

I membri del Parlamento hanno il dovere di partecipare alle sedute dell’Assemblea e ai lavori delle Commissioni.


Non ho ben chiaro cosa significhi “Lo statuto delle opposizioni” e ho fatto digitato laparola nel motore di ricerca. Mi sono imbattuto in un corposo saggio di Andrea Antonuzzo sul sito della rivista elettronica AMMINISTRAZIONE IN CAMMINO. L'ho letto parzialmente, l'ho forse anche compreso parzialmente, ma ho avuto la netta sensazione che questa norma introdotta fosse qualcosa di atteso dagli esperti e considerata necessaria. Certo il rinvio ai regolamenti (ma credo che la Costituzione non possa far altro – e i critici della riforma dicono a chiare lettere che articoli costituzionali troppo dettagliati siano negativi) lascia sempre la porta aperta a rischi. Ma il lavoro politico è anche una lavoro mai finito di perfezionamento delle norme.

Tra le cose sottolineate nel saggio (per chi lo voglia leggere
si evidenzia come sia solo la Camera dei Deputati a normare con statuto le Opposizioni, e come si sia utilizzato il plurale (contrariamente all'esperienza dell'UK) per sancire il carattere plurale ed eterogeneo delle opposizioni (considerazione storica del nostro carattere e anche consapevolezza che l'attuale legge elettorale non induce al bipartitismo bensì solo al dominio della maggioranza)

Insomma, è evidente che questa modifica della Costituzione mi appare, anche se non so ben spiegare “con parole mie”, positiva.

Potenzialmente positivo potrebbe essere anche l'ultimo comma dell'articolo 64, sul DOVERE di partecipare alle sedute dell'Assemblea e ai lavori delle Commissioni. Forse finirà il pietoso spettacolo di discussioni in sale deserte, di avvocati eletti in Parlamento in modo che il cittadino contribuisse al pagamento delle parcelle, al doppio lavoro di persone che (e io sono d'accordo) sono pagate profumatamente e poi sono il solluchero dei giornalisti moralisti che fanno articoli (inutili a quanto pare) sui giornali con le percentuali di assenze.

Ho un timore, che questo dovere sia un richiamo morale. E' troppo pensare che il regolamento preveda uno step trimestrale dove ogni deputato con una assenza dai lavori di commissione o di sedute in Aula superiore al 10% venga dichiarato decaduto (senza accettare motivazioni che non siano la degenza in letto di ospedale)? In sintesi l'articolo 64 si iscrive nella colonna per cui vale la pena di votare SI'

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