venerdì 8 gennaio 2016

GIANRICO CAROFIGLIO. "CON PAROLE PRECISE"

Un breve stralcio dal libro di Gianrico Carofiglio: "Con Parole Precise".
"La parola confusa è un ostacolo per la libera circolazione delle idee. Il pericolo, molto concreto oggi, è che la (pseudo) discussione pubblica costruisca un simulacro di democrazia, in cui ciascuno possa IMPUNEMENTE CONTRADDIRSI E AFFERMARE IL FALSO. Quando le parole divengono vaghe, quando smarriscono il legame con i propri significati, viene meno la possibilità di controllare chi comanda. La democrazia lascia così il posto alla demagogia, con il pericolo di derive plebiscitarie, per le quali ai cittadini non spetta altro che ascoltare le discutibili performance televisive dei politici- attori, pronunciare sì o no ai referendum, scegliere se votare o meno alle varie tornate elettorali.
(...)

E il parlare impreciso è una malattia del nostro tempo. Se l'uso fraudolento della lingua è una pratica antica, oggi potenziata dai mezzi di comunicazione di massa, negli ultimi anni si è soprattutto registrata una progressiva perdita di aderenza delle parole ai concetti e alle cose. Consumate con usi impropri, eccessivi o anche solo inconsapevoli, le nostre parole vanno perdendo significato e contatto con la realtà che, dunque, divengono incapaci di modificare. (...) Ciascuno di noi dovrebbe prestare una cura disciplinata della parola, non solo nell'esercizio attivo della lingua- quando parliamo, quando scriviamo-  ma ancor più in quello (apparentemente) passivo: quando ascoltiamo, quando leggiamo. Anche perché solo parole che rispettano i concetti, le cose, i fatti possono rispettare la verità.
(...)
Dovere dei cittadini è di vigilare che ogni affermazione del dibatto pubblico sia verificabile. Concepita con parole munite di senso, che corrispondono alle cose e alle idee.
Con parole precise.

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