martedì 26 gennaio 2016

IL DIBATTITO "A PONTE". EUROPA.. AMARILDO ARZUFFI E SERGIO FABBRINI. DUE OPINIONI

IL DIBATTITO "A PONTE". EUROPA.. AMARILDO ARZUFFI E SERGIO FABBRINI. DUE OPINIONI

"L'Europa è unita nella diversità, non già uniformità senza diversità" scrive sul sole 24 ore Sergio Fabbrini in questo articolo "QUEL DEFICIT UE DI DEMOCRAZIA" (10 gennaio)
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-01-10/europa-deficit-democrazia-081407.shtml?uuid=AC900I7B

Ieri su FB Amarildo Arzuffi scriveva questo post allarmato e preoccupato, sul quale mi trovo pienamente d'accordo:

Mi spaventa chi pensa che l'Unione Europea si possa fare e disfare senza pagare pegno. Per farla ci son volute due guerre mondiali e la drammatica crisi del blocco dell'Est. La consapevolezza della necessità' storica di costruire l'Europa e' quindi costata un prezzo incredibile. Lo si è' fatto per provare a risolvere i problemi senza più ricorrere alla guerra che in questo continente era di casa. Davvero si crede che si possa tornare indietro, alla vecchia Europa dei piccoli stati nazionali, senza pagare pegno?

Mi sembra utile (al senso del mio post), anche se merita una riflessione sulle possibili conseguenze, questo stralcio dell'articolo di Fabbrini - palesemente è un passo indietro, ma di fronte al nanismo politico di gran parte dei leader attuali (sicuramente non statisti, nella maggioranza dei casi, ma anche sulla definizione di politici - inteso come professionisti dell'arte della politica e non semplici capibranco - avrei delle riserve), forse è il  caso di tenerla in considerazione
Fabbrini:
" Tre punti mi sembrano essenziali. Primo. La Ue in quanto progetto unitario non è più proponibile. Al suo interno ci sono prospettive radicalmente diverse sulle finalità del progetto di integrazione. Occorre riconoscere che vi sono paesi che vogliono partecipare ad un mercato comune, ma non ad una moneta comune. Per questo motivo il mercato comune dei 28 e l’Eurozona dei 19 dovrebbero darsi forme distinte di organizzazione istituzionale. Secondo. Se al mercato comune basta un sistema regolativo per funzionare, la moneta comune abbisogna invece di un sistema democratico per essere gestita. L’Eurozona deve essere costituzionalizzata diventando la base di un’unione politica in cui vengono condivise basilari politiche comuni, lasciando le altre politiche al controllo delle democrazie nazionali. Terzo. Una volta distinti istituzionalmente il mercato comune e l’unione politica, occorre avviare un negoziato per risolvere i problemi relativi alla presenza della seconda all’interno del primo.La possibilità di un'uscita unilaterale dall'UE, come potrebbe avvenire con il referendum britannico, è un esempio della miopia collettiva delle leadership europee. Il mercato comune è una conquista irrinunciabile dell’Europa. Deve essere preservato (e magari anche allargato) consentendo allo stesso tempo la formazione di un’unione politica più ristretta, ma anche più coesa, basata su una democrazia composita, sovranazionale e nazionale insieme. In quest’unione sarà allora legittimo che, con riguardo alle politiche comuni, governanti europei possano prendere decisioni che vincolino la sovranità nazionale perché scelti, contrariamente a Dijsselbloem, dagli elettori dell’unione e non solo dai loro governi. Sergio Fabbrini - Il Sole 24 Ore - leggi suhttp://24o.it/ozXeKR"

Nessun commento:

Posta un commento