La via elettorale per smantellare una democrazia è pericolosamente ingannevole. Con un colpo di Stato classico, come nel Cile di Pinochet, la morte della democrazia è immediata ed evidente per tutti: il palazzo presidenziale brucia, il presidente viene ucciso, imprigionato o spedito in esilio, la Costituzione viene sospesa o stracciata. Con la via elettorale, non succede niente del genere: non ci sono carri armati per le strade, la Costituzione e le altre istituzioni nominalmente democratiche rimangono al loro posto, la gente continua a votare; gli autocrati eletti conservano una facciata di demo-crazia ma la svuotano di sostanza.
Molti sforzi dei governi per sovvertire la democrazia sono «legali», nel senso che sono approvati dal Parlamento o accettati dai tribunali. A volte sono perfino presentati come sforzi per migliorare la democrazia, rendendo il potere giudiziario più efficiente, combattendo la corruzione o mettendo ordine nel processo elettorale. I giornali continuano a uscire, ma vengono comprati o intimiditi per costringerli ad autocensurarsi. I cittadini possono continuare a criticare il governo, ma spesso esponendosi al rischio di noie fiscali o problemi legali di altro genere. Tutto questo semina la confusione tra la gente, che non si rende conto immediatamente di quello che sta succedendo. Molti continuano a credere di vivere in una democrazia: nel 2011, quando un sondaggio del Latinobarómetro chiese ai venezuelani di assegnare un punteggio al loro paese tra 1 (Per nulla democratico) e 10 (Completamente democratico), il 51 per cento diede un pun-teggio di 8 o addirittura di più.
Non essendoci un singolo momento - colpo di Stato, proclamazione della legge marziale, sospensione della Costituzione in cui il regime «varca» chiaramente il confine che separa la democrazia dalla dittatura, viene meno l'elemento che fa scattare i campanelli d'allarme nella società. Quelli che denunciano gli abusi del governo vengono liquidati come esagerati, allarmisti. L'erosione della democrazia, per molti, è qualcosa di impercettibile.
Il tragico paradosso della via elettorale all'autoritarismo è che gli assassini della democrazia usano le sue stesse istituzioni -in modo graduale, sottile e perfino legale-per ucciderla
La polarizzazione estrema può uccidere una democrazia
Per proteggere la nostra democrazia non bastano la paura e lo sdegno. Dobbiamo essere umili e audaci al tempo stesso
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