sabato 8 febbraio 2025

COME MUOIONO LE DEMOCRAZIE di Steven Levitsky e Daniel Ziblatt

 Scrive Francesco Costa in da Costa a Costa del 8 febbraio: "Ma il gioco della politica comporta che poi devi convincere le persone: non basta dire «è così!» e insultare chi non è d’accordo. Altrimenti non solo perdi, ma danneggi la causa."  Mi sembra un postulato vero e non completo allo stesso tempo. Ho la sensazione, potrei come sempre sbagliarmi, che l'esito dell'assolutizzazione del discorso: "è così e se non sei d'accordo sei un cretino" se da una parte è, magari alla lunga, dannoso -quindi concordo con Costa- (intendo generalizzando molto la parte che chiamerei liberale/progressista), dall'altra in realtà non solo non è dannoso alla causa, ma anzi sta viaggiando con successo con il vento in poppa (intendo sempre generalizzando la parte che chiamerei illiberale/populista)

Sergio Fabbrini nella introduzione al libro COME MUOIONO LE DEMOCRAZIE di Steven Levitsky e Daniel Ziblatt: "La decisione politica, per il populismo, non richiede competenze tecniche, ma solamente il buon senso popolare" (affermazione che abbiamo sentito spesso in questi giorni) e conclude "le democrazie possono morire per tante ragioni, tra di esse, l'indifferenza morale, la pigrizia intellettuale e l'opportunismo politico hanno sempre avuto un posto speciale

Quando è necessario trovare una pietra angolare su cui basare la decodificazione degli avvenimenti attorno e fondare il tentativo di essere alfabeti nella società trovo utile riprendere le parole del Presidente della Repubblica, in particolare questo discorso https://www.quirinale.it/elementi/123509  

"Il pluralismo delle idee, l’articolazione di diverse opinioni rappresentano l’anima di una democrazia.

Questo è il principio cardine delle democrazie delle società occidentali

Ma sempre più spesso vi appare la strada di una radicalizzazione che pretende di semplificare escludendo l’ascolto e riducendo la complessità alle categorie di amico/nemico."

"Una democrazia senza popolo sarebbe una democrazia di fantasmi.

Una democrazia debole.

È necessario operare per recuperare fiducia, adoperandosi prima di tutto, per ricostruire il rapporto tra persone e istituzioni.

Perché le istituzioni vivono della partecipazione e dell’impegno personale.

La democrazia non si esaurisce nelle sue procedure: è impegno, passione, senso della comunità, richiede che si contribuisca alle scelte, a ogni livello."

Vuol dire anche riconoscere che vi sono interessi nazionali che richiedono la massima convergenza. Ad esempio il rispetto dei trattati e delle alleanze internazionali, la difesa e la sicurezza dei nostri concittadini e delle infrastrutture strategiche, la salvaguardia dell’ambiente e la messa in sicurezza dei nostri territori. Non possiamo dividerci su questi obiettivi, che sono inevitabilmente di lungo periodo e vanno dunque perseguiti con un impegno che va oltre le maggioranze e le opposizioni di turno.

Può essere interessante ascoltare, per l’intelligenza della domanda e per “fiutare l’aria” di un certo ambito nel contenuto degli interventi, questa puntata di “tutto scorre” su Radiopopolare

Ci sono molte domande suggerite da questa miscellanea di citazioni. 




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