domenica 26 giugno 2016

IL CARATTERE ETEROCLITO DEL LINGUAGGIO

IL CARATTERE ETEROCLITO DEL LINGUAGGIO
Ho iniziato a leggere FONDAMENTI DI LINGUISTICA di Raffaele Simone e dalle prime pagine colgo l'impressione che sia meglio il Simone ricercatore di Linguistica piuttosto che il Simone polemista moraleggiante come l'ho conosciuto nei libri “IL PAESE DEL PRESSAPOCO – Illazioni sull'Italia che non va” oppure “IL MOSTRO MITE- Perchè l'Occidente non va a sinistra”, nei quali alcune perle vanno cercate con pazienza in un mare di ovvietà.


Ecco un brano che mi ha colpito dal libro FONDAMENTI DI LINGUISTICA
“Il carattere eteroclito del linguaggio e della linguistica
Fu Ferdinand de Saussure, agli inizi del Novecento, a sostenere che il linguaggio ha la proprietà di essere 'eteroclito'. Questo raro termine alludeva al fatto che il linguaggio è collegato con una vasta varietà di ambiti di esperienza e di studio, ed è, per così dire reso possibile da numerosi fenomeni che non sono linguistici in senso stretto. Da un certo punto di vista, in effetti, il linguaggio 'è' suono, e dunque rientra nella fisiologia e nella fisica; da un altro punto di vista 'è' contenuto mentale, e dunque pensiero, e quindi rientra nella psicologia. Ma è possibile identificare una quantità di altre aree in cui il linguaggio affonda le sue radici: siccome nasce nella specie umana ad un certo momento dell'evoluzione, esso 'è' biologia e genetica, in quanto si impara 'è' pedagogia. D'altro lato, siccome muta nel tempo 'è' storia; possiamo descriverne molti aspetti con metodi matematici, e quindi 'è' matematica; ha sede nel cervello, è soggetto a disturbi e patologie, perciò 'è' neurologia.”

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