domenica 13 dicembre 2015

TUTTI I LETTORI FELICI SI ASSOMIGLIANO TRA LORO, OGNI NON LETTORE INFELICE E' INFELICE A SUO MODO

TUTTI I LETTORI FELICI SI ASSOMIGLIANO TRA LORO, OGNI NON LETTORE INFELICE E' INFELICE A SUO MODO

Parafrasando Tolstoj così si potrebbe commentare la ricerca voluta dal gruppo editoriale Mauri Spagnol e affidata a CESMER che, dal Corriere del 21 Ottobre, ci certifica che "anche la scienza conferma: chi legge libri è più felice" ... di chi non legge.
A me leggere piace. Dovrei essere "felice" di questi risultati. E soprattutto dovrei sentirmi "felice" di essere "più felice" di altri?
Mah!
Conosco decine di persone che probabilmente leggono meno libri e che mi appaiono, rispetto a me, più ottimisti, più solari, più curiosi, più sperimentatori, più vivaci (non uso la parola felice: ma cosa è la felicità e soprattutto si può indicizzare? Posso dire che questa ricerca mi appare poco sensata?)
Infine: leggere quando si vuole, quello che si vuole, quanto si vuole, con la costanza che si vuole deve essere un moto di libertà.
Se devo collocarmi in una classifica (che, volente o nolente, appare anche un po' qualitativa) mi fa, per spirito libertario e libertino di contraddizione, passare un po' la voglia di leggere (no, è impreciso mi fa venire voglia di leggere di meno - o di farlo di nascosto??? :-) )
Io consiglio: amici e figli, leggete. Ma siate voi a volerlo fare.

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