mercoledì 23 dicembre 2015

QUALCHE PENSIERO SU “LAUDATO SI'” _7

QUALCHE PENSIERO SU “LAUDATO SI'” _7

Nei paragrafi dedicati al problema della perdita della Biodiversità, J.M.Bergoglio individua, mi sembra, nella miopia egoistica di coloro che sono in grado, per ricchezza e per potere, di prendere decisioni che hanno conseguenze sugli altri, secondo una linea relazionale contemporanea e secondo anche una linea temporale rivolta verso il futuro, le cause prime del degrado ambientale, della perdita della biodiversità, del sacrificio di numerose specie animali e vegetali e della volontà di sostituire la natura con l'artificiosità.

I paragrafi sono tra il 32 e il 42. entrano nel dettaglio della vicenda, e sono come sempre espliciti nell'individuazione delle responsabilità.

Per esempio queste righe del paragrafo 34

“Ma osservando il mondo notiamo che questo livello di intervento umano, SPESSO AL SERVIZIO DELLA FINANZA E DEL CONSUMISMO, in realtà fa sì che la terra in cui viviamo diventi meno ricca e bella, sempre più limitata e grigia, mentre contemporaneamente lo sviluppo della tecnologia e delle offerte di consumo continua ad avanzare senza limiti. In questo modo, sembra che ci illudiamo di poter sostituire una bellezza irripetibile e non recuperabile con un'altra creata da noi”

E' interessante questo passaggio che accomuna Tecnologia e Offerte di consumo. Per quanto ho capito la critica (nel senso più vero) della tecnologia pervade tutta l'Enciclica. E' una questione da approfondire perchè suscita qualche perplessità. Forse potremmo pensare che la storia della vita, delle diverse forme di vita sulla terra, è sempre stata una lotta che tendeva al punto di equilibrio mai mantenuto anche le poche volte che è stato raggiunto. Forse, per paradosso, in questa epoca ove la minaccia della conservazione della vita sulla terra ha raggiunto un apice che sta impaurendo, è anche l'epoca in cui maggiormente si sta sviluppando la consapevolezza che “le diverse specie – come dice nel paragrafo 33 – hanno un valore in sé stesse”, tanto è che nessun Papa prima aveva sentito la necessità di affrontare questo argomento.

Addirittura, leggendo alcuni commenti dopo il COP 21 di Parigi, sembra che anche la “finanza”, questa economia che spesso appare predatrice e parassitaria, proprio per puro calcolo economico, cominci a comprendere l'importanza di una svolta vera nel rapporto tra l'uomo e la Madre Terra e una attenzione sui livelli di sfruttamento attuati.. Non è certo quest'ultimo un approccio che possiamo accettare, perchè comunque corriamo il rischio (paragrafo 36) di “essere testimoni muti di gravissime inequità quando si pretende di ottenere importanti benefici facendo pagare al resto dell'umanità, presente e futura, gli altissimi costi del degrado ambientale”

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