domenica 6 dicembre 2015

QUALCHE PENSIERO SU "LAUDATO SI'" _6

J.M.Bergoglio dedica alla "QUESTIONE DELL'ACQUA" i paragrafi che vanno dal 27 al 31. Soprattutto il paragrafo 30 è di una chiarezza esemplare. La drammaticità della denuncia che leva contro la volontà di privatizzare l'acqua è evidenziata anche iconograficamente dall'utilizzo del corsivo per rafforzare i concetti espressi.
Non esita J.M.Bergoglio a denunciare che la volontà di privatizzare l'acqua,  con il pensiero che si voglia farne una "commodity", il cui prezzo è determinato dal mercato.
Mi sembra più utile, per la chiarezza espositiva, trascrivere il paragrafo 30 e un paio di righe del paragrafo 31.

Il paragrafo 30 così recita
"Mentre la qualità dell'acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà, l'accesso all'acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perchè determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l'esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all'acqua potabile, perchè ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro una inalienabile dignità. Questo debito si salda con maggiori contributi economici per fornire acqua pulita e servizi di depurazione tra le popolazioni più povere. Però si riscontra uno spreco di acqua non solo nei Paesi sviluppati, ma anche in quelli in via di sviluppo che possiedono grandi riserve. Ciò evidenzia che il problema dell'acqua è in parte una questione educativa e culturale, perchè non vi è consapevolezza della gravità di tali comportamenti in un contesto di grande inequità."

Conclude infine il paragrafo 31 con un concetto che è già patrimonio comune delle persone più attente, e che trae forza dalla condivisione con la sua alta figura:
"Gli impatti ambientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d'altra parte è prevedibile che il controllo dell'acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo"
Insomma in due righe batte un colpo sulla volontà delle potenze ricche di nascondere la testa sotto la sabbia sul fenomeno delle migrazioni economiche (individuando con precisione una delle origine delle cause del fenomeno stesso), individua un possibile scenario di conflitto e molto semplicemente indica anche i colpevoli (grandi imprese mondiali). Non sono concetti nuovi, forse la novità sta in chi dice queste cose. Ed è importante. Forse anche per questo cominciano a crescere i nemici di questo Papa.

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