giovedì 28 gennaio 2021

I LOVE TOKYO _ La Pina

 I LOVE TOKYO _ La Pina

Non avrei mai letto questo libro, conformista come sono, se avessi avuto come unico criterio di scelta la copertina (e l’identificazione dell’autrice, salvo non avessi creduto che LA fosse il cognome).

Ho scoperto trattarsi di una conduttrice radiofonica che usa come appellativo La Pina, con un seguito programma su una radio che non seguo e quindi sconosciuta

Ma ho seguito il consiglio di una amica di cui mi fido e con qualche titubanza, ma anche la leggerezza che l’iscrizione al sistema bibliotecario consente, l’ho recuperato e l’ho letto.

Se si pensa che ero frenato nonostante il titolo e l’argomento ( “Amo Tokyo” e quindi in parte il Giappone – dove in un paio di pur brevi viaggi ho lasciato un pezzo di cuore) risulta evidente il pregiudizio e la scommessa giocata aprendolo per iniziare a leggerlo.

Beh, devo dire che è stata una lettura piacevole (anche interessante e densa di spunti e di appunti). Se posso usare un termine giapponese, direi un libro “kawaii”

Non posso dire di concordare su tutto, lo stile a volte è un po’ troppo manicheo (in Giappone tutto più bello, più elegante, più positivo …. più…) ma fresco, allegro, molto colloquiale senza troppi eccessi.

Le informazioni, per quello che ricordo ho trovato molta concordanza, quindi posso presumere che siano per gran parte affidabili, appaiono utili. Non sempre le guide ufficiali, anche quelle più user friendly come la Lonely sanno uscire dalla sindrome dell’elenco. Questo libro è un buon compendio a mio avviso con la guida più impostata, consente di immaginare anche momenti più da flaneur (anche le indicazioni di catene commerciali di diversi prodotti, pur disinteressandosi al prodotto stesso, sono utili per chi vuole, osservando abitudini e ritmi della vita comune, cercare di grattare il ghiaccio, capire e conoscere).

Per una persona come me che è affascinato ma vive con una certa difficoltà il digitale, è stuzzicante approfittare dei numerosi Qcode che costellano il libro, anche se non sempre poi ciò che si trova è particolarmente interessante.

Un buon libro, sono curioso ora di leggere il secondo, dedicato più ampiamente al Giappone. Con la speranza di poter andare quanto prima a controllare di persona, e recuperare ciò che mi è sfuggito le prime volte.


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