giovedì 24 dicembre 2020

IGORT _ Quaderni Giapponesi

IGORT _ Quaderni Giapponesi
Non sono un grande lettore, benché attirato e affascinato, di quelle che ora si chiamano "graphic novel". Certo ci sono dei classici, oserei dire dei capolavori, tra i quali citerei innanzitutto Maus di Spiegelman, Joe Sacco con i suoi diversi reportage, e mi arrovello per ricordare il terzo (un volume su una bambina venduta schiava e poi prigioniera in un harem che intreccia la sua storia con quella del bambino di una schiava nera che lo aveva affidato a lei per salvarlo), ma in genere preferisco le strisce (adoro Hobbes & Calvin).

Mi sono avvicinato quindi ad Igort perché ho trovato la citazione in un altro libro sul Giappone che sto leggendo in questo periodo (sono in pieno "effetto nostalgia" per quello straordinario Paese), timoroso di trovare disegni incomprensibili e dialoghi surreali. Ho trovato invece due libri bellissimi, scritti in modo chiaro e disegnati stupendamente. 

Non mi dilungo, per la felicità dei cinque lettori, nel recensire ciò che va oltre le mia capacità. Semplicemente, nel consigliarli (soprattutto a chi pensa di non apprezzare questo genere di letteratura, sono pronto a scommettere che si ricrederà nel particolare) faccio la considerazione che nel mio limitato girovagare per il mondo, raramente ho constatato quanto poco utile sia la sola Lonely Planet ( o sorelle) per organizzare la visita di un Paese quanto per il Giappone. Ripensando, alla luce delle ultime letture (penso a Laura Imai Messina piuttosto che questi di Igort), ai due brevi viaggi che abbiamo fatto, trovo che sono forse il Paese nel quale più abbiamo scivolato sul ghiaccio senza grattare (anche in Cina però...). Le letture precedenti erano libri SUL Giappone, questi che ora leggo sono NEL Giappone, e lasciano il senso di aver perso una occasione. Avrei voluto conoscerli prima dei viaggi. Può darsi che sia stata la scelta artistica di Igort ad aiutarlo ad entrare un po' NEL Giappone (con piccoli malintesi raccontati con divertente ironia). Sono guide importanti per preparare, quando potremo, un viaggio in Giappone, necessario per rimediare alla mezza occasione persa nei precedenti.

Oltre alle copertine pubblico due pagine del libro "il vagabondo del manga" perché rappresentano Okunoin, il cimitero nella città di Koya nella penisola del Kii. Antonella ed io ci siamo stati ed è stato emozionante rivedere le immagini (bellissimi e perfettamente evocative) di quel luogo particolare.


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