lunedì 8 giugno 2020

MAL D'AFRICA _ Angelo Ferrari e Raffaele Masto

MAL D'AFRICA _ Angelo Ferrari e Raffaele Masto

Ho appena terminato questo libro. Forse sarebbe,da parte mia,  più onesto dire che necessita di una seconda lettura prima di poter fare delle considerazioni. O meglio ancora, non fare considerazioni ma limitarsi a farlo sedimentare, e utilizzarlo come cartina di tornasole su cui far reagire tutte le notizie che i media tradizionali ( o i social superficiali) forniscono sull'Africa. E' un esercizio che dovrebbe essere fatto con tutti i libri di Raffaele Masto.
Questo, per quanto ricordo e per quanto ho capito, mi è sembrato, rispetto ad altri, più cupo, con meno prospettive. Tanto che alla fine è stato necessario leggere la postfazione di Trovato per cercare una via d'uscita, un barlume di luce in fondo a un tunnel.
Come se il titolo, che secondo la narrazione Occidentale poteva far intendere il titolo "Mal d'Africa" come quella malia che prende chi conosce l'Africa che obbliga a voler tornare, invece fosse un drammatico gioco di parole dove Male sta proprio a significare Male. Con la M maiuscola.
Per quanto il libro inizi, in ricordo di Raffaele, con un suo scritto che è una lettera di amore per questo continente (ma lo scritto termina con considerazioni molto dure " l'Africa del terzo millennio è un continente che non sa dove andare, abbagliato dal mito dell'Occidente e contemporaneamente delusa, rassegnata, rosa dal cancro della corruzione e dilaniata dalle guerre. Questa paralisi è il risultato della storia, è un effetto ritardato dell'incontro con l'Occidente"), i restanti capitoli sono una lucida analisi della situazione sociale, economica e geopolitica che non fa sconti a nessuno, se non a una società civile giovane, colta, con voglia di vivere e di riuscire che è sempre troppo compressa da interessi contrastanti che fanno, se si può essere sommari, dell'Africa un serbatoio di risorse e non un mercato regolamentato.
Credo di non essere scontato se dico che questo è un libro da leggere, soprattutto per chi non conosce Raffaele Masto, non legge abitualmente gli articoli di Africa Rivista, Nigrizia, o non segue blog dedicati con attenta serietà all'Africa. (chi lo fa, ritroverà brani già letti, e forse potrà notare la necessità di una revisione editoriale - se si può fare una critica sembra che sia stato assemblato con una certa fretta questo libro). Penso che dovrebbe essere motivo di curiosità per chi sull'Africa (che abbia una visione comunque a priori e pregiudiziale nei due versanti: negativa perché razzista e quindi se sono così è perchè sono popolazioni incivili, positiva perché è tutta colpa delle multinazionali e degli Occidentali rapaci -senza considerare quanti Stati a iniziare dalla Cina succhiano linfa dall'Africa-) ragioni per stereotipi o ammetta onestamente di non conoscere la realtà del continente. A tutti noi, ma a loro in particolare suggerisco la lettura.

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