domenica 24 dicembre 2023

XI JINPING COME LA CINA SOGNA DI TORNARE IMPERO di Giorgio Cuscito

 XI JINPING  COME LA CINA SOGNA DI TORNARE IMPERO di Giorgio Cuscito

Ho leggo con grande interesse questo libro di Giorgio Cuscito.

Per me, che sono interessato, affascinato dalla Cina, ma anche preoccupato per le intenzioni e le conseguenze di un esito concreto della recente assertività nella polita estera e diplomatica della Repubblica Popolare, è un motivo di conoscenza, informazione e riflessioni.

Io parto da una base di semplice ignoranza, quindi non ho strumenti per dire se le analisi e le conclusioni di Cuscito sono tutte corrette, altri esperti potranno discuterle e contrapporre altre valutazioni, che sarà bello poter leggere e mettere a confronto.

Io banalmente posso dire che la schematicità per capitoli del libro aiuta a formarsi una idea complessiva, a seguire il procedere del ragionamento e a cercare nel proprio piccolo la razionalità e coerenza delle affermazioni.

Inoltre, diversamente dallo stile che alcuni saggi contenuti nella pur interessante rivista Limes (della quale Cuscito è Consigliere Redazionale) che spesso è volutamente supponente e contorto, questo libro è scritto in modo piano e comprensibile, e per un pubblico basico quale io rappresento è un sollievo.

 Nono voglio correre il rischio di essere ridicolo esprimendo una valutazione per la quale non ho gli strumenti di conoscenza, ma pure ho colto quella che mi sembra una caratteristica dirimente dell'era Xi rispetto alla precedente, allineata sul pensiero del "piccolo timoniere" Deng Xiaoping.

L'insegnamento di Deng era che la Repubblica Popolare dovesse "mantenere un profilo basso e perseguire gli obiettivi in maniera discreta"  (taoguang yanghui, yousuo zuowei), mentre Xi , scrive Cuscito a pag 74, "ha superato definitivamente il principio stabilito da Deng. Ha adottato una tattica più assertiva sul palcoscenico internazionale, cui i rappresentati diplomatici cinesi si sono adeguati prontamente".

I successi, la programmazione, il Zhongguo Meng,  ma anche le difficoltà più recenti del progetto cinese di tornare ad essere Zhongguo ( il "regno del centro" - centro del Mondo, come indicano i planisferi verticali che si usano in Cina) sono descritte con proprietà e chiarezza. E ben riassunte nell'ultimo capitolo intitolato "una mitopoiesi -Tendenza dello spirito umano a pensare o a interpretare la realtà in termini mitologici. -incompleta"

Molto spazio viene dedicato al "soft power" (scrive Cuscito: "soft e hard power sono simbionti. Si nutrono l'uno dell'altro. L'uso della forza può consentire di perseguire un obiettivo piegando la volontà altrui ma è il suo lato morbido che consente di plasmarla a proprio favore, spingerla ad accettare la posizione dell'egemone. E talvolta uniformarsi a essa") e in queste analisi nelle quali viene contrapposto il soft power americano - motore di creatività e proattività a prescindere dalla collettività di riferimento (forse una valutazione troppo benevola) a quello cinese che è concentrato sulla realizzazione della Cina ( torniamo al Tianxia, l'Imperatore che governa tutto ciò che sta sotto il cielo). Chi manca? Manca l'Europa, frammentata e rissosa, irrisolta e depressa, potenzialmente motore del più forte "soft power" e succube della miope incapacità dei governanti dei diversi Stati (ricordiamo eletti quasi tutti con un certo grado di democrazia elettorale)

C'è molto di più in questo libro, ma veramente molto. E magari anche di diverso da quello che ho capito io. Non rimane che suggerire di leggerlo. Ne vale la pena

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