martedì 3 gennaio 2023

 

BERNARDO ZANNONI

I MIEI STUPIDI INTENTI



Che strano bellissimo libro è questo.

Arrivo all’ultima pagina, chiudo il libro (così coinvolgente che per due mattine consecutive mi sono accorto all’ultimo momento che si stava avvicinando la fermata dove scendere dal bus) e mi si pone davanti un triangolo.

Un vertice è il preconcetto che si è incuneato nel nostro cervello, complici tutti coloro che da Esopo a Disney hanno reso protagonisti di vicende umanizzate gli animali, un secondo vertice dalla convinzione che se un autore scrive un romanzo qualche cosa vuole dire, il terzo vertice è che, incapace di scavare nel profondo per scoprire il messaggio dell’autore, applico mie categorie mentali per farmi dire ciò che voglio sentirmi dire dal racconto.

Forse un primo approccio corretto è quello di semplicemente godere di un romanzo scritto in stato di grazia. Un libro bello, semplicemente bello, bello e crudele, bello e spietato, bello senza alcuna edulcorazione di una vicenda che racconta sangue, dolore e tradimenti. Bello e basta.

Cosa vuole dire allora, oppure cosa capisco e interpreto io?

A me sembra che il succo del romanzo sia che, nell’economia della vita naturale della Terra siamo ininfluenti e casuali. La nostra presenza nel mondo non ha un vero significato, non c’eravamo, ci siamo, non ci saremo più. Per darci un po’ di sollievo ci costruiamo, immaginando, un significato che in realtà non esiste ma che ci consente di avere una speranza trascendente per quanto illusoria, e che è pronta a infrangersi contro lo scoglio della paura.

I tratti umani di questi animali, ciò che, felice intuizione, li fa emergere dal puro istinto, sono curiosamente la avidità, la sopraffazione, lo sfruttamento, l’imbroglio, la menzogna. Direi che è un romanzo che legge nel profondo la realtà umana.

La cultura, saper leggere e scrivere, serve per due motivi: sopraffare e illudersi. Mischiando le due cose come la storia umana ha mostrato nel corso dei secoli.

Si può eliminare gli ultimi 4 paragrafi sopra e fermarsi a quello precedente: è un libro molto bello, scritto molto bene e da leggere per il semplice piacere di leggere un bel libro.

(disclaimer) Tutto il resto potrebbe essere un fraintendimento delle intenzioni dello scrittore, in questo caso il fraintendimento è solo mio e debitore della mia lettura della vita e della storia dell’uomo.

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