sabato 4 luglio 2020

Massimo Carlotto_ La signora del martedì

Mamma mia che delusione questo "La signora del Martedì" di Massimo Carlotto. Non ricordo se avevo già frequentato questo scrittore (lontanamente ricordo qualcosa ma in modo vago). Non so se avrò voglia di sperimentare altro.
Non credo sia necessario utilizzare troppo tempo per scriverne e per i pochi lettori per leggere considerazioni varie sull'opera. Sinteticamente: non saprei dire se sia stato voluto rendere antipatici, anzi odiosi, i personaggi principali ammantandoli di una iniziale ingannevole simpatia e stimolando una umana partecipazione, per poi svelarne passo a passo il profondo indifferente egoismo. Se tale è il disegno, complimenti: operazione riuscita. Altrimenti.
Rimarrebbe il personaggio dell'attore porno che nelle prime pagine è disegnato con tale tenerezza da diventare amichevole, salvo poi rivelarsi un tale babbeo da risultare fastidioso.
Le sole figure che meritano una attenzione, sono le vittime, trattate però con un tale disinteresse e freddezza dall'autore, da lasciare un po' sconcertati. Perché da ciò si deduce il messaggio etico del libro (probabilmente una visione così amara della vita da parte dell'autore da giustificare l'intera costruzione): non interessarti se per raggiungere il tuo benessere devi schiacciare chi ti passa accanto, mira solo al tuo soddisfacimento e ignora e sii indifferente alla sofferenza che provochi. Attenzione: non è sadismo, che questo si manifesta nel cercare volontariamente la sofferenza altrui da cui trarre godimento. Qui stiamo parlando di ottusa indifferenza, di un paraocchi morale che consente di vedere solo il proprio tornaconto, sì da essere quasi apaticamente indifferenti e incapaci di capire quando chi manifesta la sofferenza che il nostro comportamento provoca cerca di sbattercelo in faccia.
Se l'intento di Carlotto è questo, allora l'opera può essere rivalutata.

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